Economia - 13 maggio 2022, 07:00

Calcio: il bilancio stagionale tra campionato e coppe europee

Il campionato di serie A volge ormai al termine ed è tempo di effettuare i bilanci stagionali, annotando le formazioni che si sono distinte in positivo e quelle che invece hanno un po’ deluso, tradendo le aspettative iniziali.

Calcio: il bilancio stagionale tra campionato e coppe europee

Il campionato di serie A volge ormai al termine ed è tempo di effettuare i bilanci stagionali, annotando le formazioni che si sono distinte in positivo e quelle che invece hanno un po’ deluso, tradendo le aspettative iniziali. Prima di tutto però resta da capire quali e quante saranno le squadre ad avere diritto la prossima stagione a disputare le tre competizioni europee. Come abbiamo già visto nel corso dell’anno sportivo, quest’anno è stata introdotta una terza competizione, fatto che crea un parallelo con il passato, quando per intenderci c’erano la Coppa dei Campioni, la Coppa UEFA e la Coppa delle Coppe.

L’evoluzione delle competizioni europee negli anni

I format sono poi stati ridotti a due, con la dismissione di quest’ultima e con le formazioni che vincevano la coppa nazionale dirottate sulla nuova Europa League. In effetti anche la vecchia Coppa dei Campioni aveva un meccanismo molto diverso rispetto all’attuale Champions League, dato che poteva disputarla solo la squadra campione in carica e quelle che avevano vinto il titolo nazionale, cioè lo scudetto. La terza competizione introdotta con un certo successo durante quest’anno è naturalmente la Conference League, che ha visto accedere alla prima finale assoluta una squadra italiana e una olandese appartenente all’Eredivisie. Si tratta della blasonata Feyenoord Rotterdam, che in tempi più o meno recenti ha vinto una Coppa Uefa nel 2001-2002 e che vanta in bacheca anche una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Per la Roma di José Mourinho, questa resta una occasione d’oro per riscattare, almeno in parte, la stagione un po’ sottotono, rispetto a quelle che potevano essere le premesse iniziali.

Otto squadre in lotta per l’Europa in serie A

Perché si sta parlando così tanto della possibilità di avere otto squadre invece di sette nelle tre competizioni europee della prossima stagione? Tutto dipende da due fattori: la posizione finale delle squadre del campionato di A, in relazione alla finale di Conference League. Il discorso esclude naturalmente i quattro posti per la Champions League, che come abbiamo visto sono già stati assegnati a Milan, Inter, Napoli e Juventus.

Questo resta un punto fisso e una premessa necessaria e doverosa da ricordare. Il discorso qualificazione per le prossime competizioni europee vale quindi per le variabili di Conference e di Europa League. Le squadre in corsa che renderanno lo scenario delle scommesse sportive di serie A se possibile ancora più avvincente sono la Lazio, la Roma, la Fiorentina e l’Atalanta. Come sappiamo quinto e sesto posto sono i piazzamenti utili e validi per l’Europa League, ma visto che una delle squadre è ancora in corsa per la Conference ci sono alcune possibilità di avere un’ottava squadra qualificata quest’anno.

Tra le motivazioni di questa squadra in più c’è poi un aspetto che riguarda le finaliste di Coppa Italia, già qualificate in Champions League che di fatto sbloccano un posto per l’Europa League alla sesta classificata. La variabile rappresentata dalla Roma potrebbe quindi dettare un ulteriore slot in Europa a vantaggio di Atalanta e Fiorentina, ma solo se i giallorossi vinceranno la Conference League, piazzandosi all’ottavo posto finale in campionato. Questo riaprirebbe il discorso per un altro posto tra Atalanta e Fiorentina, con la Roma in Europa League più altre due squadre. Uno scenario complicato e un po’ cervellotico, ma non impossibile stando ai dati a nostra disposizione.

Serie A: premi scudetti e altre posizioni di prestigio

Negli anni passati arrivati a questo punto della stagione, si usava dire che alcune gare non avevano grande importanza, se non per valore statistico. Questa cosa non è proprio vera in quanto a parte i premi scudetto, Champions ed Europa League, ogni piazzamento, dal primo all’ultimo ha un valore economico per il club che milita in serie A.

A parte i cosiddetti paracadute finanziari per le tre retrocesse, che vanno dai 25 milioni di euro (se la formazione ha disputato almeno tre stagioni in massima divisione) 15 milioni se ne ha disputato almeno 2 e 10 se ne ha disputato uno solo, il 18esimo posto vale comunque 2,2 milioni di euro, il 19esimo invece 1,6 milioni, mentre l’ultimo posto vale 0,9 milioni di euro. Le cifre diventano più importanti quando si sale di classifica, visto che il primo posto vale 33,4 milioni di euro, il secondo 26,6 milioni, il terzo 21,8 e così via.

Ecco perché anche per le squadre di mezza classifica può essere utile, non solo in termini di ranking sportivo, ma soprattutto di rendita economica terminare il campionato al nono posto, anziché al 15esimo, visto che la nona classificata ottiene 7,4 milioni di euro, mentre il 15esimo posto ne vale solo 3,6. Questo vale per ogni piazzamento utile, dal primo all’ultimo, una volta risolto e chiarito il rebus dei posti per le competizioni europee. Insomma un ritorno al passato, cioè a quando il campionato di serie A veniva giocato fino all’ultima giornata e ogni punto e piazzamento aveva un valore effettivo.

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