In questo fine settimana Genova si è trasformata in un vero e proprio museo a cielo aperto grazie ai Rolli days, l’iniziativa oramai appuntamento fisso tra gli eventi culturali.
Aperture straordinarie, visite guidate anche gratuite e la possibilità di scoprire l’enorme patrimonio artistico che Genova mostra un poco alla volta rendono i Rolli days immancabili per genovesi e non.
I Rolli devono la loro nascita al Senato della Repubblica aristocratica, rifondata dall’ammiraglio Andrea D’Oria.
Un sistema che oggi potremmo definire “di alberghi” dove le famiglie di mercanti, imprenditori, banchieri si rendevano disponibili a ospitare le personalità in visita in città.
Ma come mai si chiamano Rolli?
La prima risposta, quella che si sente più diffusamente, vuole che la parola Rolli stia a significare rotoli, ossia elenchi, cioé gli elenchi in cui erano indicate le dimore sfarzose delle famiglie potenti della Genova della seconda metà del Cinquecento e per il secolo successivo.
La critica, nei più recenti studi, vuole però che in realtà Rolli di Genova stia a indicare i ruoli che questi palazzi garantivano alla Repubblica, sostituendosi alle funzioni di accoglienza e assegnando l’ospite in base all’importanza della personalità in visita in città.
Nel 2006, dei 114 palazzo che compongono i Rolli, 42 sino stati inseriti nel Patrimonio dell’umanità Unesco per la loro bellezza e per la singolare identità sociale ed economica che inaugura l’architettura urbana di età Moderna in Europa.
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