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Economia | 02 luglio 2022, 18:22

Saldi, Confesercenti: "Il mondo del commercio è cambiato e il meccanismo dei saldi va rivisto"

I saldi non tirano più. O almeno, non in questa collocazione e con questa formula. I timori paventati da Confesercenti alla vigilia sono stati confermati dalla prova dei fatti

Saldi, Confesercenti: "Il mondo del commercio è cambiato e il meccanismo dei saldi va rivisto"

La prima giornata di saldi ha mostrato la correttezza dei timori di Confesercenti: I saldi non tirano più. O almeno, non in questa collocazione e con questa formula, con una prima giornata che, a Genova, non ha certo fatto da detonatore alle vendite. La conferma arriva da Francesca Recine, presidente provinciale Fismo e vicepresidente nazionale dell'associazione che rappresenta i negozi di abbigliamento e calzature aderenti a Confesercenti: «Sinceramente non si è vista la differenza con i giorni precedenti, anzi: venivamo da settimane molto positive, che avevano registrato una ripresa degli affari a livelli pre-Covid, e l'impressione è che chi, oggi, è venuto a comprare, lo avrebbe fatto lo stesso, anche se non ci fossero stati i saldi. L'effetto richiamo, insomma, non ha funzionato».

La tendenza peggiora di anno in anno: «Ogni anno che passa siamo sempre più convinti che un inizio così anticipato dei saldi sia controproducente: contrae il margine degli esercenti e, ormai, non serve nemmeno più ad invogliare i clienti, subissati come sono di promozioni continue nell'arco dell'anno. In estate, poi, contribuisce pure il gran caldo ad allontanare le persone dallo shopping, tant'è che oggi il movimento c'è stato soprattutto nelle ore più fresche del mattino e in centro storico, grazie alla presenza dei turisti. Ma poi, come era ovvio che fosse, la gente è andata al mare».

Recine riconosce i mutamenti del commercio negli ultimi anni: «Il mondo del commercio è cambiato ed il meccanismo dei saldi va completamente rivisto. Bisogna riscrivere le regole del gioco, tenendo conto delle nuove dinamiche di consumo, sempre più intecciate ai flussi turistici e, quindi, diverse a seconda dei territori. E se davvero vogliamo salvare l'istituzione "saldi", allora restituiamole il senso stesso per cui questa pratica era nata: segnare il passaggio dalla stagione estiva a quella invernale, e viceversa, andandosi a collocare nel periodo di effettivo cambio delle collezioni».

Redazione

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