Genova - 10 luglio 2022, 16:45

Disturbi comportamento alimentare: la Liguria pronta a varare piano biennale per potenziare servizi e personale

La dottoressa Barbara Masini: "Da trent'anni mi occupo di Dca con dedizione; la Liguria tra le prime regioni ad affrontarli in maniera specializzata e integrata"

La Regione Liguria, attraverso Alisa e con la collaborazione del gruppo tecnico regionale per i Disturbi del comportamento alimentare, sta lavorando alla presentazione del piano biennale di attività finalizzato al contrasto a questo genere di disturbi. Un piano che sarà condiviso in sede di tavolo regionale di consultazione permanente il 18 luglio prossimo; un tavolo composto, oltre che dai referenti del sistema sanitario, anche da rappresentanti di pediatria e medicina generale, società scientifiche, associazioni e vari stakeholders.

E' l'impegno del sistema sanitario ligure su questo tema delicato, intorno al quale sono state raccolte le rimostranze di diversi genitori alle prese con il "rimbalzo" da un centro all'altro e con la carenza di personale specializzato. E la casistica raccoglie purtroppo sia minorenni sia maggiorenni, bisognosi di assistenza per anoressia o bulimia. 

Il piano biennale di Regione Liguria - Alisa pesca da un fondo ministeriale (istituito dalla legge 234/2021) ed ha come obiettivo il potenziamento dei servizi dedicati a questo disturbo attraverso l'acquisizione di personale specializzato da dedicare ai Dca negli enti e un piano specifico di formazione per il personale, sia nuovo sia già attivo a diversi livelli nel settore.

Quanto alle testimonianze riportate nell'articolo precedente sull'argomento, così replica Alisa: "Risulta molto difficile entrare nel merito sia per non entrare nell'ambito della valutazione clinica e ancora di più per non invadere la sfera personale; in generale si può però dire che per quel che riguarda il CDA dell'Asl 2 a Pietra Ligure la valutazione del ricovero, così come in generale la definizione del percorso di cura, è sempre multidisciplinare e viene presa in modo collettivo. Per quanto riguarda i tempi d'attesa la prima visita viene fornita nel più breve tempo possibile, essendoci al Cda un accesso diretto telefonico o via mail, mentre per il ricovero il paziente viene inserito in lista d'attesa. Sono stati  inseriti dei criteri di priorità su base clinica, criteri che sono stati condivisi con il gruppo tecnico regionale e che rispondono alle linee guida; quando alla prima valutazione sono presenti questi criteri il paziente viene ricoverato sul primo posto disponibile".

Il contesto socio-sanitario complica, non di poco, l'organizzazione della risposta: "Stiamo assistendo da qualche tempo a un notevole incremento di questa patologia con situazioni sempre più precoci in termini di età e con complessità sempre più elevata; questo quadro è presente a livello nazionale, il che naturalmente si ripercuote poi sulle singole realtà - spiegano da Alisa - Quando le richieste aumentano in questo modo è inevitabile stabilire dei criteri di priorità, con l'obiettivo di dare risposta a tutti, anche se magari in tempi diversi a seconda della situazione clinica".

La dottoressa Barbara Masini è la responsabile della Struttura Disturbi del comportamento alimentare dell'Asl 3. "Sono circa trent'anni che mi occupo di disturbi alimentari con passione e dedizione - sottolinea - e nel 2004, con uno staff multidisciplinare e formato sui disturbi del comportamento alimentare, ho inaugurato a Genova un centro dedicato alla diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare portando la Liguria ad essere tra le prime regioni ad occuparsene in maniera specializzata ed integrata. Da allora l'équipe è cresciuta insieme al lavoro svolto". 

Prosegue la dottoressa Masini: "Siamo circa 20 operatori altamente specializzati che si occupano della prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare. Un anno per l'altro apriamo 300/400 nuove cartelle (pazienti nuovi) con una remissione completa dei sintomi superiore al 50%. Abbiamo 9 prime visite a settimana e seguiamo i pazienti sia dal punto di vista psicologico che nutrizionale ed internistico con visite settimanali. Non posso ovviamente affermare che ogni paziente che arriva al nostro centro sia soddisfatto e guarisca con il nostro intervento che è solo ambulatoriale, ma credo, riferendomi all'articolo, che per poter valutare oggettivamente i risultati e la soddisfazione dei pazienti seguiti dal CDA di Quarto si dovrebbe fare un lavoro un pochino più accurato".  

Redazione