Scarpe & Scarpe, la storica azienda piemontese di calzature e abbigliamento, è salva in tutta Italia, ma a Genova rischia di chiudere i battenti definitivamente. Mentre il Tribunale di Torino ha dato semaforo verde al concordato preventivo in continuità aziendale, con un nuovo investitore che ha acquisito il 70% del brand nell’ambito di un complesso percorso di risanamento della Società, il punto vendita di Genova, all’interno del centro commerciale Fiumara, giungerà al termine della sua attività ad agosto, quando scadrà definitivamente il contratto d’affitto.
Il centro commerciale sembra non essere interessato a valutare un rinnovo per i locali del punto vendita di Scarpe & Scarpe, anzi: il colosso Zara sembra essere pronto al subentro, che dovrebbe interessare anche il negozio Piazza Italia adiacente. In questo modo l’intero ultimo piano della Fiumara sarebbe così dedicato al colosso del fast fashion, mettendo a rischio 29 lavoratori in tutto, 10 di Piazza Italia e 19 di Scarpe & Scarpe.
Alessandro Brusatin di Filcams Cgil annuncia un incontro con il Comune di Genova fissato per il prossimo 20 luglio per chiedere alle istituzioni un interessamento concreto al futuro occupazionale delle persone coinvolte.
Più volte il brand Scarpe & Scarpe ha ribadito l’intenzione di essere alla ricerca di una nuova location a Genova, dopo la chiusura del negozio di Rivarolo di qualche anno fa. In questo modo i posti di lavoro potrebbero essere mantenuti, ma i problemi sembrano riguardare la scelta della zona su cui investire: sono state valutate via Avio e via Molteni come possibili punti di interesse, ma al momento scartate. Anche la zona di San Benigno e l’area adiacente alla Fiera del Mare potrebbero diventare punti nevralgici per il commercio dopo l’apertura di Esselunga e della nuova Fiera, ma al momento non ci sono conferme ufficiali.
Come confermato da Brusatin, l’obiettivo è quello di mantenere i posti di lavoro: a prescindere da quelle che saranno le scelte aziendali di Scarpe & Scarpe e Piazza Italia, si intavolerà una trattativa con Zara per dare la precedenza di assunzione ai lavoratori uscenti nel nuovo negozio, quasi tutte giovani donne impiegate all’interno delle due strutture fin dall’apertura del centro commerciale.