Il centrodestra è di nuovo unito. Ieri a Roma i tre principali leader, Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini si sono confrontati per studiare una strategia in vista del voto del 25 settembre.
In caso di vittoria del centrodestra la coalizione proporrà al presidente della Repubblica quale premier l’esponente indicato da chi avrà preso più voti. Un accordo che mette d’accordo tutti e sembra riportare un po’ di pace all’interno dello schieramento dopo le fibrillazioni dei giorni scorsi. Un accordo che piace anche agli esponenti liguri della coalizione. Ce lo raccontano il deputato della Lega Edoardo Rixi ed il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Stefano Balleari.
Siete soddisfatti per questa intesa all’interno della coalizione?
“Assolutamente sì, adesso si inizia a scrivere il programma che sarà pronto tra meno di una decina di giorni in modo da fare una proposta agli italiani - commenta Rixi - Abbiamo smesso di litigare, anzi non abbiamo nemmeno iniziato e questa è una dimostrazione di quanto siamo uniti nell’idea di voler governare per cinque anni questo paese”.
“È un vertice che ha dato i risultati giusti - aggiunge Balleari - Si è stabilito che deciderà il premier il partito che prenderà più voti. Personalmente penso che il primo partito della coalizione di centrodestra sarà Fratelli d’Italia che avrà l’onore e l’onere di indicare la guida”.
C'è ancora una ferita aperta all’interno del centrodestra. Si rincorrono le voci sul presidente di Regione Liguria Giovanni Toti pronto a staccarsi dalla coalizione che lo sostiene in Regione per dare vita ad una realtà centrista. Nelle ultime ore però questa ipotesi sembra sempre più lontana e il centrodestra sembra voler tendere una mano al presidente della Regione.
Porte aperte anche per Toti?
“Aspettiamo ancora di capire cosa vuol fare il governatore - dice Rixi - Ovviamente le porte del centrodestra sono aperte”.
“Al momento attuale la porta non è stata mai chiusa. Il presidente Toti è sempre stato nell’alveo del centrodestra e quindi continuano i rapporti, indipendentemente da ciò che è successo per le elezioni del presidente della repubblica”, afferma Balleari.
Tra i punti in programma della riunita coalizione c’è la ripartenza delle grandi opere. Se si guarda a Genova e alla Ligure si pensa ai lavori per la Gronda.
Secondo voi la caduta del governo e questo momento di transizione non rischiano di rallentare i processi di realizzazione di grandi opere come la Gronda?
“Assolutamente no, anzi li può velocizzare - sostiene Rixi - Sul tema della Gronda ad esempio è palese che tutto sia pronto ormai da mesi ma resta ancora tutto fermo per il divieto del Movimento 5 Stelle e di parte della sinistra che non vogliono l’opera. È chiaro che le opere vanno fatte, questo governo ha fatto tante cose ma di opera pubblica non ne è stata fatta una. Comunque al momento non si sta fermando nulla, anzi, da quando il governo è caduto stiamo andando più veloci anche sull’approvazione dei decreti. Chi diceva che si perdevano i soldi del Pnrr in questo momento è vero il contrario. C’erano troppi veti da parte del M5s anche in sede di consiglio dei ministri”.
“La Gronda aspetta una firma da tre anni soltanto perché il Movimento 5 Stelle non ha mai voluto firmare i documenti per l’opera - dice Balleari - Pertanto ritengo che aver sbloccato questo governo innaturale non possa far altro che bene. Il centrodestra è compatto nel portare avanti quelle infrastrutture che sono essenziali per il Paese quindi ritengo che la Gronda possa andare avanti e più velocemente con un nuovo governo”.