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Sport | 08 agosto 2022, 20:03

Parte forte il Genoa in Coppa Italia: doppio Gudmundsson e Coda stendono il Benevento 3-2

Travolgente la squadra rossoblu per ritmo e occasioni create. L'attaccante ex Lecce si conferma trascinatore, l'islandese glaciale sotto porta. Ma è il meccanismo di squadra a dare le migliori sensazioni

Parte forte il Genoa in Coppa Italia: doppio Gudmundsson e Coda stendono il Benevento 3-2

La canicola direbbe proprio altro dal punto di vista meteorologico, ma se quello col Benevento in Coppa Italia è il mattino stagionale del Genoa, le premesse per un buon giorno sembrerebbero esserci tutte. 

Intanto perché l'avversario, al netto della perdita di bomber Lapadula, lo scorso campionato si è confermato tra i protagonisti della cadetteria. E poi, con questa premessa, perché rifilargli tre reti con occasioni fioccanti per novanta minuti subendo relativamente poco anche quando le marcature a zona lasciano qualche spazio di troppo a un "cecchino da corner" come Glik o i cinque cambi levano un po' di olio dal meccanismo creato in questa estate da mister Blessin, non è proprio roba da sottovalutare.

Due reti subite ma tre segnate a cui aggiungere due legni: così, quasi invertendo l'abitudine rispetto a qualche mese fa dove le occasioni da rete arrivavano col contagocce, il Grifone supera il Benevento grazie alla doppietta di Gudmundsson e al rigore di Coda superando si potrebbe dire a voti quasi pieni l'ultimo test prima dell'inizio di campionato in quel di Venezia.

Solito bagno di folla al cospetto della Nord per Badelj e compagni a fine partite e un "vi vogliamo così" che la dice lunga sulla prestazione dei rossoblu, aperta dopo una manciata di minuti dalla traversa colpita dall'attaccante campano che ha dimostrato (come contro la Lazio in amichevole) di saper indossare a seconda dell'occorrenza i panni del bomber o dell'assistman: i primi li veste al 35' e al 45' mettendo letteralmente in porta l'islandese ex AZ Alkmaar, i secondi al 64' trasformando un calcio di rigore dopo aver mostrat anche una certa attitudine a poter portare le insegne del trascinatore caratteriale della squadra.

Nel mezzo al 48', in pieno recupero della prima frazione, la solita incocciata del difensore polacco che ha il Grifone tra le sue prede preferite per andare a rete e un Genoa che macina gioco, mette nel rettangolo del Ferraris, tornato verde con qualche evidente (sulle maglie bianche dei sanniti) colpo di pennello dopo la partita di venerdì, uno spartito fatto di pressing e anche importanti doti in campo aperto. 

Non basta il fendente dell'ex Karic ancora in pieno recupero, ma nella ripresa, a rovinare la festa del Vecchio Balordo che può ora concentrarsi su un avvio di campionato dove bisognerà, per la caratura degli avversari, dare continuità a queste prestazioni in particolare per mettere in chiaro ciò che la Gradinata Nord ha richiesto a chiare lettere: tornare subito in Serie A.

Mattia Pastorino


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