Municipio Ponente - 09 agosto 2022, 16:48

Pegli, il miracolo del recupero di via Ungaretti, grazie all’associazione SempliceMente

L’area verde principale è stata disinfestata dai rovi e dai rifiuti, grazie a un’organizzazione di volontariato che si occupa di integrazione delle persone con disabilità intellettiva. E il 23 agosto arriva uno spettacolo del Teatro Nazionale

Qualche anno fa, l’area verde principale di via Ungaretti a Pegli, nella parte alta di fronte al campo da calcio a 7, giaceva nel più completo degrado. Erba alta, rovi, rifiuti di ogni tipo, acquitrini, un terreno praticamente inaccessibile per chiunque. Poi, grazie all’impegno, alla forza di volontà, alla passione e allo spirito di sacrificio di un’associazione, questo spazio è stato completamente recuperato e ora è ben curato, ospitale, ricco di iniziative.

Il merito è tutto dell’associazione Semplicemente Onlus Odv, un’organizzazione di volontariato che è attiva dal 1994, è riconosciuta dalla Regione Liguria e si occupa di promuovere attività sociali finalizzate a una reale integrazione delle persone con disabilità intellettiva.

“Abbiamo trovato il modo di valorizzare le risorse di ciascuna persona con disabilità - affermano i volontari - all’interno di un contesto di recupero delle risorse verdi abbandonate presenti sul nostro territorio. Il risultato di questo ‘tirocinio’ è la gestione integrata dell’associazione da parte degli stessi giovani con disabilità, in qualità di custodi. Al loro fianco si trovano un insieme di ‘punti luminosi’ rappresentati da volontari, associazioni, scuole, bambini, amici, cittadini attivi. L’aver recuperato un terreno abbandonato a Genova Pegli ci ha permesso di presentare questo modello sperimentale di parco come esempio di integrazione sociale, di lavoro in rete, didattico e ludico”. 

Secondo l’associazione Semplicemente, “il degrado e l’incuria dell’ambiente in cui si vive generano situazioni di malessere. Consapevoli di questo, ci impegniamo nella realizzazione e custodia di un’area verde che ad oggi ospita il cosiddetto ‘Nido’. Questa struttura è una costruzione in legno sopraelevata e ha lo scopo di rievocare l’immagine di un vero e proprio nido, posato tra i rami di un albero. Il ‘Nido’ è stato progettato grazie allo studio dell’architetto Pietro Moncagatto come sede polivalente di laboratori didattici. Successivamente sono stati infatti realizzati un progetto architettonico e una relazione tecnica sul recupero dell’area verde, per la realizzazione di un Parco Inclusivo Biosostenibile gestito da custodi della bellezza”.

Per la realizzazione del Parco Inclusivo, la prima azione è stata bonificare e pulire l’area abbandonata da decenni, realizzando giardini mediterranei. La pulizia dell’area e la sua valorizzazione è stata eseguita con una pulizia manuale e meccanica senza intervento di additivi chimici.

“In particolare, le azioni previste sono state: pulizia del sito e rimozione dei rovi, dalla rilevantissima presenza di Rubusfruticosus (rovo) attraverso lo scavo meccanico; valutazione e salvaguardia delle alberature di rilevanza naturalistica: all’interno dell’area verde sono già presenti alberi da frutto e grandi arbusti fra cui Fraxinus Ornus, Robinia pseudoacacia, Laurusnobilis, Prunus domestica che verranno conservati e monitorati; sono state messe a dimora piante mediterranee, prodotti agricoli ed in particolare di piante tintorie a bassa manutenzione e necessità di acqua. Abbiamo seminato piante presenti allo stato naturale nell’arco ligure-provenzale come corbezzolo, lentisco, ginepro, cisto, rosmarino, mirto e piante erbacee perenni riscontrabili allo stato spontaneo come certe tipologie di aglio, di salvia, elicriso e di menta. Il fiore all’occhiello è la semina di piante tintoriali come la rubia tinctorium, campeggio, plantago lanceolata, erba medica, camomilla dei tintori, althea”.

È stato dato grande spazio alle piante tintorie perché permettono la produzione di colore, di tinture naturali utilizzate soprattutto nel settore della cosmesi e della tintura dei capelli. Ciò ha trovato un grande interesse da parte dell’azienda Naturalmente. La coltivazione delle piante tintorie ha previsto il recupero e l’innovazione di specie vegetali legate al territorio, finalizzato alla realizzazione di output commerciali eco-sostenibili sia per l’ambiente sia per le possibilità di inclusione lavorativa di categorie protette.

E, oltre a tutto questo, c’è un bellissimo spazio all’aria aperta dove organizzare iniziative di vario genere. Succederà, ad esempio, il prossimo martedì 23 agosto, alle ore 20,30: in via Ungaretti ecco lo spettacolo, a cura del Teatro Nazionale di Genova, ‘Lettere da molto lontano’, di Elena Dragonetti e Simona Gambaro, liberamente ispirato all’opera di Toon Tellegen. In scena, con la regia di Elena Dragonetti, ecco Simona Gambaro, Andrea Panigatti e Raffaella Tagliabue. Informazioni e prenotazioni al numero 329 4142821, apertura degli stand gastronomici prevista alle 18,30.

Una sera d’estate, nell’angolo di un parco, uno scoiattolo, seduto in cima a una catasta di sedie e mobiletti, è impegnatissimo a scrivere lettere. Alla balena, al pinguino, al grillo, ma in particolare alla sua ‘cara, carissima formica’. Arriva un’altra lettera portata dal vento: l’elefante chiede alla chiocciola di poter danzare almeno una volta con lei sopra il suo guscio, solo pochi passi, è il suo desiderio più grande, quello di essere leggero, quello di essere come nessuno si aspetta che lui sia. Dietro una porta la formica si prepara a partire, per un viaggio oltre l’orizzonte, per scoprire dove finisce il cielo… Intanto l’indomani sarà il compleanno del bosco e ci sarà una grande festa a cui tutti sono invitati. Lo spettacolo di Elena Dragonetti, nuova produzione tout public proposta dal Teatro Nazionale di Genova per la stagione estiva, si ispira all’opera di Toon Tellegen, acclamato autore olandese per l’infanzia paragonato al nostro Gianni Rodari. Il tutto in un finalmente ritrovato contesto bucolico. Magia del teatro e magia (vera) da parte di chi ama la natura.