La fatica nel segnare è una costante. La sola rete di Jagiello allo scadere del primo tempo basta però al Genoa per conquistare i suoi primi tre punti della stagione davanti al pubblico amico battendo 1-0 il Modena.
Un Grifo diverso dalle ultime uscite nel vestito tattico scelto dal tecnico tedesco che chiedeva, ancora una volta, una crescita nella concentrazione dei suoi uomini per l'intera durata della partita. Un 4-2-3-1 che riporta alla memoria gli ultimi mesi della scorsa stagione sotto diversi aspetti, pronto quindi a trasformarsi, nel finale di gara, in un 4-3-3 in cui diventano protagonisti in particolar modo gli ultimi due "botti" del mercato estivo: Aramu e Strootman.
Sono però i fantasmi di Palermo i primi a scendere sul rettangolo del Ferraris, tornato in condizioni più accettabili rispetto a inizio stagione. Le azioni più pericolose arrivano sì sfruttando quegli evidenti spazi che lasciano i canarini tra gli esterni e il trio centrale difensivo, eppure la fatica degli avanti genoani per trovare il gol, pur col cambio modulo messo in campo da Blessin, è sempre enorme.
Soprattutto per un'imprecisione eccessiva negli ultimi quindici metri, tant'è che le occasioni per Coda e compagni arrivano eccome. E' la stoccata decisiva a non arrivare fino quasi allo scadere della prima frazione (44') quando Jagiello infila Gagno, bravo a salvare di piede su Yalcin (30') e poi salvato prima da Portanova che calcia altissimo da due passi (8'), poi da uno controllo poco agevole di Coda (13') e quindi da Azzi che sul secondo palo anticipa sul cross di Pajac ancora Portanova, lodevole per la puntualità con cui riesce a farsi trovare dai compagni e la vivacità nei movimenti.
Anche nella ripresa il Grifone parte decisamente meglio rispetto a tante delle precedenti uscite, eppure l'area di rigore avversaria sembra avvolta da una sorta di incantesimo per cui gli avanti rossoblù perdono di . Capita all'insospettabile Pajac che colpisce il palo (57') ma anche a Coda, la cui astinenza in campionato, escluso il rigore messo a segno col Parma, è un qualcosa su cui lavorare anche se l'intesa con Aramu sembra promettere bene, tant'è che su entrambi nel finale poi è decisivo Gagno per negargli la gioia del gol.
Ora il tecnico tedesco avrà due settimane di lavoro pieno senza l'assillo della partita per riuscire a inserire definitivamente i nuovi, non solo atleticamente ma anche tatticamente. Al rientro ci sarà la Spal e poi il big match col Cagliari: due test importantissimi per capire quale ritmo potrà dare il Genoa alla sua stagione.