“Nel carcere di Pontedecimo il sistema di formazione professionale è fortemente in difficoltà: molti imprenditori che hanno creduto in un progetto di lavoro con i detenuti oggi si ritrovano a dover mettere in cassa integrazione. Eppure le potenzialità per l’inserimento nell’attività lavorativa dei detenuti sono tante e le diverse iniziative messe in campo negli anni lo dimostrano. Per questo non si può rischiare di mandare tutto in fumo ed è indispensabile intervenire al più presto con iniziative mirate a sostegno delle imprese e del sistema di formazione, affinché il carcere non sia solo un luogo punitivo, ma da cui poter ricominciare, come prevede la Costituzione. Per questo ci faremo portavoce in Regione di questa difficoltà e chiederemo quali sono le misure che si vogliono mettere in campo”, lo dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Pippo Rossetti dopo la visita nel Carcere di Pontedecimo con Stefano Petrella dell’associazione Nessuno tocchi Caino e la consigliera comunale del PD Cristina Lodi.
“La visita - aggiunge Rossetti - ha permesso di rilevare che è assolutamente necessario, soprattutto per la sezione femminile, dare una risposta sanitaria più completa. La Asl 3 ha già aperto un centro clinico a Marassi, ora la Giunta la sostenga per incrementare i servizi a Pontedecimo”
“Ci auguriamo inoltre che la circolare annunciata dal capo del Dap Carlo Renoldi - dopo lo sciopero del fame di Rita Renoldi - per aumentare il numero di videochiamate e chiamate dei detenuti ai loro familiari sia presto recepita, come speriamo che anche il diritto al voto sia garantito, visto che stando alle informazioni in possesso dell’associazione Nessuno tocchi Caino e dai numeri di Pontedecimo, sono davvero pochi i detenuti che alle elezioni scelgono di votare. Un diritto di tutti che va tutelato anche in carcere”, conclude il consigliere.