Sport - 02 ottobre 2022, 17:27

Samp, così proprio non va. A Marassi passa il Monza: 3-0 e blucerchiati inchiodati all'ultimo posto

Squadra che si accende solo a scatti, troppo poco per portare via punti a un'avversaria rilanciata coi gol di Pessina e degli ex Caprari e Sensi dal cambio di tecnico. Giampaolo in bilico?

Una Sampdoria troppo brutta per essere vera. E se vincere era una necessità, ora far sì che possa cambiare qualcosa diventa un'opzione più che plausibile.

Non lascia molte possibilità di appello quanto visto nel pomeriggio appena trascorso a Marassi, dove la Sampdoria deve cedere i tre punti al Monza e sprofonda all'ultimo posto in solitaria della classifica visto il pareggio della Cremonese a Lecce.

E se ad accogliere in campo Audero, uno dei pochi a salvarsi in campo nel 3-0 odierno, era stata una coreografia da brividi e da ben altre posizioni di classifica per la squadra, alla fine sono stati i sonori fischi e l'invito a tirare fuori gli attributi a scortare i blucerchiati verso gli spogliatoi dove uno dei temi "caldi" sembra ormai essere il destino dello stesso tecnico.

La peggior partenza in Serie A della storia sampdoriana, con due soli punti raccolti in otto giornate, è stata certificata dalle reti di Pessina dopo appena 11' e poi dalla doppietta di reti dell'ex con Caprari al 67' e Sensi a tempo praticamente scaduto. Gol frutto di un gioco dei brianzoli, rivitalizzati senza dubbio dal cambio di allenatore con l'ex genoano Palladino al posto di Stroppa, efficace e chiaro nelle teste degli interpreti.

Caratteristiche parse invece assenti per Gabbiadini, rilegato in posizione esterna forse troppo defilata per poter incidere come potrebbe l'attaccante fresco di ritorno in Nazionale, e compagni. Poche e confuse le occasioni da rete create, per lo più provenienti da azioni d'angolo ma con un Di Gregoria che termina la partita a guanti praticamente immacolati, e le trame di gioco della formazione schierata dal tecnico Giampaolo, che scontava l'ultima giornata di squalifica guidando i suoi dalla tribuna.

Il tutto poco sopra a quei quadri dirigenziali che dovranno ora decidere il futuro del mister stesso ma anche pensare a traghettare la società in attesa di una nuova proprietà. La contingenza però impone un cambio di passo sul campo: parlare di salvezza forse è precoce, ma i segnali per il futuro sono tutt'altro che confortanti.

Mattia Pastorino


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