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Municipio Ponente | 03 ottobre 2022, 17:18

Pegli, quell’orrendo marciapiede in via Beato Martino che grida vendetta

Riverniciato di color rosso vermiglio, è un pugno nell’occhio a dir poco. L’associazione Italia Nostra Genova e il consigliere di Vince Genova Paolo Gozzi chiedono al Comune di fare più attenzione al decoro urbano

Pegli, quell’orrendo marciapiede in via Beato Martino che grida vendetta

Non si può vedere. Davvero non si può vedere. Il ‘nuovo’ marciapiede in via Beato Martino a Pegli è quanto di più obbrobrioso e impresentabile si sia visto negli ultimi anni, in delegazione e non solo.

Nei mesi scorsi questa parte di camminamento pedonale è stata aperta, per installare le nuove tubazioni delle acque nere. E fin qui niente da dire: lavoro doveroso e utilissimo. Poi, però, al momento della copertura, nell’interno di riprendere le mattonelle e il loro colore rosso vermiglio, è stata applicata una colata di asfalto, poi riverniciata con una tonalità che definire pugno in un occhio è dire poco. A un certo punto, la tinta è pure finita e per un certo periodo, in attesa che tornasse disponibile, il marciapiede è stato per un po’ rosso e per un po’ nero.

Questa nuova conformazione ha suscitato quanto meno l’ilarità e le battute dei pegliesi, ma soprattutto non ha potuto non suscitare sdegno: perché è vero che si tratta di un lavoro svolto da privati e a spese dei privati, ma un po’ di senso estetico non guasterebbe affatto. Peraltro, la copertura non è avvenuta esattamente a regola d’arte, visto che al primo acquazzone si è subito aperta una voragine, poi prontamente risistemata.

Quindi, oltre a essere di un colore allucinante, il marciapiede ha rischiato pure di sprofondare, e chissà che non possa capitare ancora, visto che i cedimenti in via Beato Martino sono e sono stati tradizionalmente in più punti, dal momento che sotto vi transita un corso d’acqua che scende dalla Villa Doria.

Raccontata tutta la storia, è giusto raccontare pure le reazioni. Il Comune di Genova non c’entra direttamente, ma il marciapiede è pubblico e quindi è alla pubblica amministrazione che i cittadini si rivolgono. Particolarmente colorito il commento da parte di Italia Nostra Genova, tra le più accreditate e ramificate associazioni ambientaliste in città e non solo: “L’uso di un finto mattonato stampato su cemento è obbrobrioso. Se poi aggiungiamo l’inguardabile colorazione pacchiana, in totale spregio di qualsiasi anche minima continuità cromatica con i tratti a cui il nuovo marciapiede va a inserirsi come un intarsio, possiamo ufficialmente dichiarare la morte del decoro urbano. Facciamo le nostre vibranti rimostranze per questo e altri obbrobri cittadini, esortando la civica amministrazione a porre un freno agli innumerevoli piccoli e grandi deturpamenti del decoro urbano che ormai dilagano ovunque in questa città”.

Italia Nostra fa appello all’assessore comunale alle Manutenzioni, Mauro Avvenente: “Per eliminare queste violenze estetiche che metro dopo metro, angolo dopo angolo, stanno inesorabilmente deturpando il volto della città, occorre che chi ha responsabilità politiche prenda coscienza della necessità di fermare il processo di decadimento culturale generale e torni a mettere in cima ai propri compiti di gestione della cosa pubblica materie come l’urbanistica, l’architettura, l’arredo urbano e persino una corretta, sobria e funzionale segnaletica stradale, ponendo fine una volta per tutte alla sciatteria e trascuratezza urbana e alle derive verso un’estetica chiassosa, volgare e kitsch da luna park, da fiera paesana o da show televisivo di terz’ordine, inaccettabili in una città contemporanea evoluta che vuole proiettarsi nel futuro seguendo i modelli europei e internazionali più avanzati”. 

A intervenire sulla questione, attraverso una lettera allo stesso assessore Avvenente, è anche Paolo Gozzi, consigliere comunale di Vince Genova: “Auspico che non si tratti di un primo passo verso una proliferazione di ‘marciapiedi rosso sangue’ di gusto quantomeno opinabile, e per cui non ritengo sussistano ragioni o giustificazioni: se già il ricorso al ‘finto mattonato’ stampato su cemento è una soluzione di dubbia gradevolezza, una realizzazione di questo tipo, senza peraltro alcuna cura della continuità cromatica con il tratto in cui si innesta, appare oltremodo stridente rispetto a qualsivoglia concezione di ‘decoro urbano’. La invito, inoltre, a valutare complessivamente se un lavoro di questo tipo, non solamente dal punto di vista cromatico, ma nella sua qualità e realizzazione complessiva, può ritenersi accettabile e in linea con il minimo livello manutentivo che sarebbe consono a una città come Genova: chiunque ne sia stato l’autore, credo sia compito della pubblica amministrazione interessarsi al ripristino di un livello minimo di decenza”.

Nel suo ruolo di consigliere comunale ‘semplice’, durante la precedente amministrazione, Mauro Avvenente è stato tra i più solerti a chiedere che le riasfaltature dopo gli scavi per l’installazione dei cavi della fibra ottica venissero fatte a regola d’arte. Lo stesso dovrebbe avvenire per questo marciapiede, decisamente poco… avvenente.

Alberto Bruzzone

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