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Cultura | 05 ottobre 2022, 14:45

A Genova scatta la 'Rubens-mania': apre domani la nuova mostra a Palazzo Ducale (Foto e Video)

Se il cuore pulsante sarà Palazzo Ducale, ci saranno 45 punti dedicati a Rubens in città, una rete culturale mai attivata a Genova per un singolo artista

A Genova scatta la 'Rubens-mania': apre domani la nuova mostra a Palazzo Ducale (Foto e Video)

Il rapporto speciale tra Genova e Pietro Paolo Rubens viene celebrato con una grande mostra che dal 6 ottobre al 22 gennaio 2023 sarà protagonista a Palazzo Ducale di Genova. 

Una mostra grande come una città - spiega Serena Bertolucci, Direttrice della Fondazione Palazzo Ducale - qui c’è il cuore pulsante, ma è una sola parte della mostra: da Palazzo Ducale si snodano più di 45 punti dedicati a Rubens. Mostre, concerti, visite guidate, sarà un momento di Rubens-mania che avvolgerà Genova, e speriamo che aiuti i genovesi e i nostri visitatori a comprendere meglio e a capire quanto meravigliosa sia la nostra città, proprio come ha fatto questo artista. 

Qui celebriamo infatti la sua idea del 1622 di pubblicare i palazzi di Genova, idea che apre un po’ le porte al marketing territoriale. Celebriamo l’idea di riconoscere Genova come città d’arte.  

Tra le opere in mostra c’è anche un quadro ritrovato… 

Non vorrei spoilerare troppo. Vorrei dire però che ci sono, tra le opere, le donne genovesi che 'tornano a casa': è da tanto tempo che queste signore mancavano, e visto che in questo periodo si parla tanto di donne, anche a livello mondiale, vedere queste donne forti e coraggiosi, “senza vergogna” come diceva il detto, fa ancora più piacere. 

Ci sono tanti capolavori che raccontano tante storie, anche per i bambini. C’è anche un livello di lettura che va bene anche per i più piccoli, troveranno dei cani protagonisti che raccontano chi sono, quindi spazio per un pubblico amplissimo, per scoprire tanti particolari". 

Una mostra quindi rivolta a tutta la città e che si collega al patrimonio artistico dei nostri luoghi.

Abbiamo dovuto dedicare un’intera parete del cortile del palazzo proprio per raccontare questa cosa: si collega strettamente ai Rolli, che tra poco festeggeremo, e saranno i Rolli ‘di Rubens’ ovviamente. 

Durante il periodo della mostra ci saranno decine di eventi dedicati: mostre che coinvolgono i musei di Strada Nuova, l’Accademia Ligustica, Palazzo della Meridiana, tutte le tradizionali sedi espositive genovesi, i presepi dei cappuccini che racconteranno anche della vita popolare di quel momento. È un grande atto di amore verso Genova che credo non molte città possono vantare. 

Il colophon, per dire, occupa un’intera parete: non si sapeva come fare a ringraziare tutte le persone che hanno lavorato a questo progetto. Questa sfilza di nomi significa partecipazione, e la cultura funziona solo se c’è partecipazione. Questa è la prima grande mostra in cui, speriamo, potremo essere più liberi, ed è davvero uno sforzo corale della città”. 

I curatori Nils Büttner e Anna Orlando hanno lavorato intensamente in questi ultimi due anni, che entrambi hanno definito entusiasmanti, per arrivare alle sedici sezioni della mostra che sono allestite nelle sale dell’appartamento ducale al piano nobile del palazzo: cento opere, compresi arazzi, dipinti, arredi, volumi antichi e accessori, per un viaggio all’interno delle meraviglie della Superba. Proprio nella nostra città, infatti, Rubens ha soggiornato più volta fra il 1600 e il 1607, per poi fare ritorno ad Anversa. 

Le opere esposte a firma Rubens sono trenta: diciotto autografi più dipinti usciti dalla sua bottega e creati sotto la sua supervisione, oltre a opere di cui si erano perse le tracce e che sono state poi ritrovate. Tra queste, dieci arrivano per la prima volta in Italia: basti pensare a un Autoritratto del 1604–1605, da collezione privata, che è stato riscoperto solo di recente; e a San Sebastiano medicato dagli angeli, 1615 circa, anch’esso da collezione privata, che è adesso riferito alla committenza del celebre condottiero Ambrogio Spinola, grazie ad un recente e importante ritrovamento documentario.  

Mai esposto in assoluto Cristo risorto appare alla Madre (con una figura da una composizione sottostante), 1612–1616 circa. Questo dipinto, proveniente da una collezione privata, raffigura il Cristo risorto in piedi davanti a due donne inginocchiate. Entrambe le figure femminili rappresentano la Madre di Gesù. Una recente radiografia ha rilevato sotto la superficie pittorica la presenza di una seconda immagine femminile, simile dal punto di vista compositivo, ma iconograficamente diversa. Attualmente sono visibili entrambe le figure. In questa occasione vengono presentati gli studi e i confronti con l’iconografia rubensiana nota.  

A corollario, una straordinaria selezione di 80 opere completa il racconto del contesto culturale e artistico della città ligure nell’epoca del suo maggiore splendore. Rubens durante il suo viaggio in Italia (1600–1608) ha certamente visto e studiato Tintoretto e Luca Cambiaso; ha incontrato, e in particolare a Genova durante il suo soggiorno, Sofonisba Anguissola, Giovanni Battista Paggi e Bernardo Castello; ha collaborato con Jan Wildens e Frans Snyders. Tutti questi artisti sono presenti in mostra. 

Musei stranieri e italiani, così come collezionisti privati, hanno concesso prestiti eccezionali riconoscendo un progetto basato sul lungo percorso di studi e approfondimenti scientifici dei curatori, e motivato dal supporto di un prestigioso comitato scientifico onorario internazionale, composto dai massimi conoscitori della materia. 

Grazie alle ricerche legate alla preparazione della mostra, si deve anche la riscoperta di un dipinto di Rubens di cui si erano perse le tracce da due secoli, e certamente presente a Genova nel Seicento. In questa occasione viene sottoposto al vaglio degli studiosi internazionali che non lo hanno mai visto prima d’ora per dimostrarne l’attribuzione. Si tratta di uno studio per la pala d’altare I miracoli del Beato Ignazio di Loyola, ancora nella Chiesa del Gesù a Genova. 

Queste e molte altre le novità presentate al pubblico in una mostra che nasce in occasione del quarto centenario dalla pubblicazione del libro Palazzi di Genova di Pietro Paolo Rubens, stampato ad Anversa nel 1622. Anniversario celebrato nella prima sala, dove sono esposte due copie originali, tra le quali un raro esemplare della prima edizione, senza aggiunte posteriori. 

L’appuntamento espositivo di Palazzo Ducale ha consentito di attivare un progetto di grande rilievo: Genova per Rubens. A Network ideato e curato da Anna Orlando; di fatto la più importante rete culturale mai attivata a Genova intorno a un singolo artista. All’insegna di Rubens e del suo speciale rapporto con la città, sono coinvolte oltre sessanta realtà pubbliche e private: una fitta rete di collaborazioni che ha consentito di comporre focus conoscitivi, appuntamenti culturali, aperture straordinarie, eventi collaterali e ulteriori progetti espositivi.  

Chiara Orsetti e Federico De Salvo

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