Sport - 07 novembre 2022, 23:00

Il Genoa si ferma sullo Stretto. Classifica ok, ma serve un cambio di ritmo

Illusorio il pareggio di Aramu dopo il vantaggio di Canotto: nella ripresa, al secondo tentativo dal dischetto per i calabresi, l'ex Hernani porta in paradiso la Reggina

Il Genoa si ferma sullo Stretto. Classifica ok, ma serve un cambio di ritmo

La nota lieta è senza dubbio che, nonostante un solo punto conquistato nelle ultime due partite, il Genoa chiuda questa dodicesima giornata ancora al secondo posto. Per vedere il bicchiere mezzo pieno però, dopo la prova monotona, nel senso giocata su un solo tono senza mai trovare la fiammata giusta se non negli ultimi minuti del recupero, non basta la classifica.

I rossoblù restano si nelle parti altissime di una graduatoria molto corta lassù in cima, ma la sconfitta per 2-1 maturata al "Granillo" contro la Reggina di Pippo Inzaghi lascia ancora, come una settimana fa al triplice fischio, qualche perplessità di troppo dipinta sul volto di mister Blessin.

Alla vigilia il tecnico era stato chiaro sullo spartito che la sua squadra avrebbe provato a dare alla gara, cercando di imporre il suo stile di gioco senza lasciarsi condizionare dall'avversario. Ebbene, così è stato: i rossoblù ci mettono cinque giri d'orologio a entrare in possesso pieno della sfera per mantenerlo per la maggior parte del tempo, peccato che ciò avvenga ancora in maniera poco fruttuosa, con la Reggina che sa dove pungere. E quando lo fa ci riesce bene.

Majer a impostare e preciso sulle traiettorie offensive avversarie, le mezzali attente a non lasciar ragionare con una pressione costante Strootman e Frendrup, e soprattutto le ali ficcanti al punto giusto quando si buttano dentro. Ed è subito efficace il reggino doc Canotto, che al 15' trova la sua prima marcatura davanti alla sua gente mettendo in mostra tutto il suo repertorio con la sgasata, il dribbling e la conclusione precisa a battere Semper.

Ci riesce poi Rivas dall'altra parte al 35', quando, accentuando un po' la caduta, riesce a fregare Sabelli e Bani: l'arbitro Maresca indica il dischetto, ma ci vogliono oltre cinque minuti di controllo Var per confermare la decisione. Male dagli undici metri Menez, attento a non farsi beffare Semper che respinge.

Nel mezzo il Grifone riesce a trovare il pareggio con un colpo di testa impeccabile di Aramu (33') alla prima marcatura in maglia genoana. Una conclusione che resta l'unico squillo di una squadra che, come detto, fatica a trovare spazio e costruire qualcosa di realmente pericoloso, forse per la prima volta in tutta la stagione, mandando Coda nell'elenco dei non pervenuti non riuscendo a innescarlo nemmeno per una misera conclusione. Neppure da lontano.

Tiri che in verità non arrivano molto nemmeno lato calabrese, tant'è che a siglare il vantaggio ci pensa il più classico dei gol dell'ex (nemmeno troppo rimpianto). Ancora Reggina pericolosa con Canotto, il suo cross intercettato dal braccio di Czyborra non lascia alcun dubbio: stavolta dagli undici metri si presenta il brasiliano che spiazza l'ex compagno (54').

Da lì in avanti faticano ad arrivare le occasioni, d'altra parte ai padroni di casa riesce bene difendere il vantaggio passando alla difesa a tre contro un Genoa che ci prova mandando dentro Portanova, Yalcin e Yeboah. Il turco al 97' inoltrato avrebbe una palla buona (l'unica oltre al gol) nell'assalto finale ma trova il muro di Gagliolo.

Resettare la brutta prestazione ora è un obbligo: tra sei giorni al Ferraris arriva il Como, e serve muovere la classifica.

Mattia Pastorino


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