Il Comune di Genova accoglie la chiesta dei Comuni limitrofi di Serra Riccò e di Sant’Olcese al fine di risolvere la questione dell’intenso traffico nella zona di via Mercati Generali. Il prossimo 22 novembre, alle ore 12, è fissato un incontro fra le tre amministrazioni, come comunicato ieri pomeriggio in Consiglio Comunale dall’assessore comunale alla Viabilità, Matteo Campora, che ha risposto a un’interrogazione a risposta immediata da parte della consigliera del Partito Democratico, Cristina Lodi.
Nei giorni scorsi, la consigliera dem ha fatto presente il problema e ha illustrato i contenuti di una lettera che le due sindaco di Serra Riccò e Sant’Olcese, rispettivamente Angela Negri e Sara Dante, hanno inviato al collega Marco Bucci.
Secondo Cristina Lodi, “va bene che parte del problema sia stato risolto con il ripristino del guardrail che causava un ulteriore restringimento di corsia di via Mercati in direzione Bolzaneto. Ma la situazione del traffico per i comuni di Serra Riccò e Sant’Olcese rimane grave e la mancanza di agevolazioni per la viabilità in una zona ad alto flusso sta trasformando ogni spostamento in una ‘Via Crucis’ per i cittadini”.
L’assessore Matteo Campora osserva in Sala Rossa: “Non basta la riparazione di un guardrail, purtroppo, per risolvere il problema di viabilità della zona da lei citata. L’intervento di riduzione della corsia si è reso necessario per garantire sicurezza a chi percorre quel tratto di strada, anche Aster ha segnalato più volte la criticità e la necessità di intervenire al fine di evitare ulteriori situazioni di pericolo. Il fatto che al di sotto del cavalcavia transitino dei veicoli può generare un ulteriore pericolo in caso di allargamento della corsia, soprattutto per i tir in curva. Polizia locale e settore mobilità hanno tamponato il problema allargando il raggio di curvatura nel tratto di strada coinvolto, evitando così che possa essere divelto nuovamente il guardrail”.
Secondo l’assessore alla Viabilità, però, “è necessario individuare una soluzione di tipo strutturale. È stato fissato un incontro dove saranno presenti il sindaco di Serra Riccò, il sindaco di Sant’Olcese, il dirigente della mobilità e la Polizia Locale. Scopo dell’incontro sarà verificare quelli che possono essere gli interventi su quel tratto. È una zona che presenta un numero insufficiente di strade rispetto all’utenza. Sarà necessario ragionare su grandi interventi infrastrutturali per aumentare la capacità delle strade, in vista anche di un aumento del traffico”. Bene intanto che il Comune di Genova si sia messo in dialogo con le altre amministrazioni comunali, dopo la lettera-appello firmata da Angela Negri e Sara Dante.
Il punto critico è quello di via Mercati Generali, in zona Morigallo, “dove il tracciamento del cantiere - come dicono le due sindaco - è causa di interminabili code di automezzi. Questo tratto costituisce l’unica via di accesso per i cittadini dei nostri comuni ad autostrade, centro di Genova e ponente, e lo stesso viene utilizzato da numerosi mezzi, molti dei quali di dimensioni ragguardevoli per motivi commerciali, in quanto nelle aree limitrofe a nord sono presenti importanti realtà produttive e di logistica, con enormi flussi giornalieri”.
Le due amministratrici del territorio fanno gli esempi di Timossi Commerciale, DueEsse, Fercam, Brt, Sirce, Amiu, Benfante, Msc: “A questi transiti - spiegano - si aggiungono inoltre gli automezzi in arrivo dall’abitato di Morego, con l’Istituto Italiano di Tecnologia e le colline retrostanti, e i mezzi pesanti provenienti dal polo alimentare e dall’area di servizi di lungotorrente Secca”.
Angela Negri e Sara Dante chiedono “la programmazione di un monitoraggio strumentale per quantificare il numero e le dimensioni dei mezzi che percorrono tale tratto di strada”, e segnalano “tutta la nostra preoccupazione e forte contrarietà all’ipotesi di ridurre la carreggiata a un’unica corsia in via Mercati Generali in direzione Bolzaneto e Ponente: la popolazione, i lavoratori e gli studenti non avrebbero più certezze di un percorso dal tempo ragionevolmente definito, con conseguenti mancate coincidenze fra trasporto pubblico Amt e treni in arrivo nella locale stazione; popolazione e imprese in oggettiva difficoltà per il sistematico e concreto rischio di code estenuanti, a elastico, con tempi significativamente dilatati, con un aumento inevitabile di gas di scarico e di emissione di CO2. Tutto il contrario di una mobilità urbana sostenibile”.