Attualità - 25 novembre 2022, 11:19

Peste suina, Coldiretti Liguria chiede l'intervento dell'esercito

L'associazione fa il punto della situazione: "Senza un intervento tempestivo e concreto il problema non si risolverà"

Dallo scorso 7 gennaio la Peste Suina Africana (PSA) attanaglia la Liguria, i suoi boschi e il suo entroterra. In questo scenario, la nostra Federazione regionale riscontra i medesimi problemi evidenziati dal Commissario straordinario per la prevenzione e il contenimento della PSA, Angelo Ferrari, all’interno di un’intervista rilasciata nei giorni scorsi. 

È evidente, infatti, che le preoccupazioni del commissario Ferrari relative al mancato depopolamento dei cinghiali – condivise anche da Coldiretti Liguria, come sottolineato a più riprese nel corso degli ultimi mesi – sono concrete.

"La PSA continua a circolare – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – ed è necessario provvedere al depopolamento degli ungulati al più presto, nel rispetto di quella che è la normativa vigente e in qualsiasi forma plausibile, anche attraverso l’esercito o interpellando personale specializzato se necessario, oltre un impegno concreto da parte dei cacciatori". 

"Senza un intervento tempestivo e concreto il problema non si risolverà. La peste suina non è passata, tutt’altro, e ad oggi il numero di capi abbattuti è nettamente inferiore alle stime previste: in Liguria si parla solamente di 450 animali a fronte dei 35.451 cinghiali di cui è previsto l’abbattimento all’interno del PRIU (Piano Regionale di Interventi Urgenti). È evidente che le istituzioni devono trovare una soluzione concreta per portare a termine tali operazioni, fondamentali per la sicurezza di cittadini, agricoltori e allevatori della Liguria. Il territorio e la popolazione devono essere tutelati e la regione messa in sicurezza", concludono. 

Comunicato stampa