Municipio Centro Est - 06 dicembre 2022, 07:14

Hemera, il laboratorio artigiano per la "ceramica di stagione"

Nel cuore del centro storico si affaccia il laboratorio di Aline Bozzo che ha una filosofia particolare: mettere a contatto con la gente l'artigiano

Hemera, il laboratorio artigiano per la "ceramica di stagione"

Una piccola vetrina, tanti oggetti realizzati a mano in un allestimento che sembra essere un piccolo mondo incantato.

Questo è quello che accoglie chi si affaccia nel piccolo laboratorio Hemera di Aline Bozzo, che da qualche mese ha aperto i battenti in via Ravecca, nel centro storico di Genova. 

L’apertura ufficiale è stata a luglio ma ho iniziato i lavori di ristrutturazione intorno alle fine di marzo. Ho fatto tutto insieme al mio fidanzato Simone che mi aiuta e supporta sempre nei miei progetti.

Dalla falegnameria per gli scaffali alla posa del pavimento, perfino qualche intervento di muratura; insomma, ci siamo rimboccati le maniche abbiamo fatto tutto noi"

Un’attività che ha il sapore delle cose antiche e che, nella filosofia di Aline, vuole mettere in contatto diretto l’artigiano con la gente.

Nel mio piccolo laboratorio le persone possono interagire direttamente con me, con l’artigiano, e vedere il processo di realizzazione degli oggetti. Assistono direttamente alla nascita di vasi, tazze, piattini.

Quando ho aperto non avevo niente da vendere, dovevo avviare la produzione da capo. Mi spaventava l’idea di aprire un negozio vuoto ma la gente si è subito interessata. Le persone del quartiere sono state meravigliose e mi hanno subito accolta, così come i negozianti vicini. E’ bello perché, oltre a essere un supporto, è anche un aiuto reciproco”.

Il percorso di Aline è una commistione di esperienze e di studi che l’hanno portata a intrecciare le competenze, per dar vita a uno stile unico.

Non sono un’artista, sono un’artigiana - specifica ancora - Dopo il liceo artistico, ho frequentato il corso di scenografia all’accademia. Il giorno dopo la laurea ho iniziato un corso per diventare artigiana della carta. Questo mi ha dato competenze che ho potuto portare avanti in tantissimi ambiti. Ho fatto laboratori per bambini e proprio da loro sono arrivati diversi spunti. Per diversi anni ho lavorato in un negozio sperimentando con i colori, le carte da parati, imparando tanto. Ho capito poi che la ceramica sarebbe stato il punto di arrivo quando ho iniziato ad avvicinarmi all tecnica ma doveva arrivare il momento giusto. 

Ho fatto un corso e ho avuto la conferma di quanto pensavo: me ne sono innamorata. Ho deciso quindi di portare avanti la mia passione sperimentando, poi, anche in maniera autonoma.

Dopo alcuni anni sono rimasta senza laboratorio, poi il Covid mi ha rallentata nei miei progetti. A farmi sperare di poter avere un’attività mia è stato il Bonus Carruggi. Poter usufruire del bando mi ha dato l’opportunità di realizzare tutto. Ho potuto ricominciare e crearmi un lavoro in cui posso far coesistere tutto, dal cucito, alla carta, passando per l’arredamento e, perché no, anche la scenografia”.

Oggetti delicati che nascono da intuizioni ma che seguono uno stile ben preciso.

Ci sono talmente tante cose da fare - racconta Aline - che devo darmi dei binari così ho scelto di seguire il tema delle stagioni. Dopo essere partita, in estate, a tema marino con tanto azzurro, pesci, fiori, tovaglie ricamante e toni estivi, per l’autunno ho preparato tappeti foglia, piattini e vasi ‘di stagione’. Ci sono lavori che saranno al di là delle stagioni, come i vasetti e il mio ‘must’ che sono piattini e tazzine con le casette”.

La lavorazione prevede il riutilizzo degli scarti e tecniche adattabili a seconda delle necessità: “Esistono diverse tecniche e ogni oggetto ha bisogno della sua. Non ne prediligo una in particolare ma le scelgo secondo necessità. Parto dall’argilla, uso molta terraglia bianca che è pulita e semplice. E’ una bella base su cui lavorare. Mi piacciono anche le terre grezze, uso tanto il grès per l’aspetto rustico e cerco anche di mischiare elementi ‘opposti’ per avere risultati particolari. Passo poi alla decorazione raccogliendo prima gli scarti che verrano poi reimpiegati”.

Tutto questo traspare nelle sue creazioni, piccole opere d’arte dal sapore unico.

Isabella Rizzitano

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