Municipio Centro Ovest - 09 dicembre 2022, 07:30

A Sampierdarena è nato il 'Centro creatività contagiosa', dove si insegna ai più piccoli l'amore per il quartiere

Una riqualificazione educativa pensata da Jacqueline Olivieri, assistente sociale e insegnante di danza che ha investito fondi ed energie nel progetto

A Sampierdarena, in corso Martinetti, è nato a giugno il ‘Centro creatività contagiosa’, pensato e creato da Jacqueline Olivieri, mamma di due bimbi, residente nel quartiere e con un grande sogno: educare i più piccoli con il sorriso e dare supporto ai genitori della zona. Una sorta di riqualificazione educativa, per far fronte comune ai problemi legati a una zona che troppo spesso si rende protagonista di episodi di cronaca a causa delle problematiche che negli ultimi anni hanno interessato il territorio. 

Sono assistente sociale, genitore di due bambini e da abitante di Sampierdarena mi sono resa conto delle carenze a livello socio educativo della zona. Qui non esiste un punto di riferimento per le famiglie: non un semplice centro dove poter fare sport, ma un posto che proponga anche attività mirate come l’educazione digitale, il supporto doposcuola, l’insegnamento delle lingue e l’educazione emozionale. Con questo progetto vogliamo creare una comunità in cui trasmettere ai bambini l’amore per il proprio quartiere, partendo dall’amore per il nostro centro. Alcuni amici nati e cresciuti a Sampierdarena hanno preferito cambiare quartiere, ma non voglio andar via e ho deciso quindi di farmi carico della situazione, creare una comunità. 

Ho iniziato con il corso di Dance Fit, pensata per le ragazze delle medie e delle superiori per far riacquisire fiducia in loro stesse, accettando quel che sono allenandosi davanti allo specchio e superando così limiti e paure. I social in questo periodo portano i ragazzi a vivere in continua competizione, e noi cerchiamo di potenziare il talento, di far leva su esempi sani”. 

Lavorare a Sampierdarena non è semplice, è un quartiere su cui nessuno vuole investire: io ho deciso di mettere dei fondi miei, non avendo ricevuto alcun finanziamento proprio per la zona in cui abbiamo aperto” continua a raccontarci Jacqueline, con un po’ di amaro in bocca perché l’amministrazione locale non ha risposto agli inviti rivolti per andare a visitare il Centro creatività contagiosa. “Credo molto in questo lavoro, sono convinta che iniziando a educare i bambini di oggi si potranno vedere risultati nei ragazzi di domani, e magari anche loro contribuiranno alle attività del Centro nel futuro e ci aiuteranno con i bimbi più piccoli che arriveranno”.

Le soddisfazioni principali, racconta Jacqueline, arrivano proprio dal passaparola delle famiglie dei ragazzi iscritti al centro: “Siamo partiti quest’estate dal centro estivo, senza nemmeno investire in pubblicità. Molte mamme credono al progetto e danno sostegno, ed è fondamentale perché senza di loro ovviamente mancherebbero anche i bambini”.

Al Centro creatività contagiosa ci sono bambini dai 4 anni in su, arrivando fino alla maggiore età. In programma c’è anche la possibilità di creare una classe con i più piccoli, dai 2 ai 4 anni.  

Abbiamo messo a punto un servizio che, con differenti livelli di prezzo, offre la possibilità di optare per portare i bambini qui magari un’ora singola per coprire emergenze, oppure una tariffa giornaliera per chi ha impegni particolari, oltre ai classici abbonamenti settimanali e mensili. Chiaramente variano i prezzi, restando sempre popolari, ma in questo modo diamo respiro ai genitori che sanno che portando qui i loro bambini non hanno vincoli, soprattutto se le necessità delle famiglie sono sporadiche”.  Ma anche per i ragazzi questo metodo più essere una soluzione vincente: “Vorrei riuscire a coordinarmi con altri centri per dare la possibilità ai bambini di poter scegliere le attività che preferiscono senza stress e senza obblighi”. 

Non voglio lucrare su questo progetto, credo molto nella qualità del lavoro che sto portando avanti ed è quello che conta, non il numero di iscritti ma il lavoro che possiamo fare insieme a loro. Al momento spesso devo aggiungere dei soldi di tasca mia per pagare i collaboratori e l’affitto, ma mi sto muovendo per trovare finanziamenti, magari trasformando il Centro da ditta individuale in associazione. Sono in contatto con alcune realtà di altri quartieri e spero già con l’anno nuovo vada in porto”.

Il personale del Centro creatività contagiosa è composto da educatori che si sono formati in ambito sociopedagogico, alcuni specializzati in teatro, altri in educazione emozionale, poi abbiamo un maestro di musica e poi ci sono io che sono assistente sociale e insegno danza”.

Puntiamo a un intervento forte con la nostra attività, e spero che i nostri bambini un giorno prendano in mano il nostro quartiere, ne abbiano cura e creino una nuova Sampierdarena. Si parla tanto di riqualificazione, si stanno facendo interventi a livello urbanistico, ma poi non c’è interesse a investire economicamente per progetti come questo. So di non essere sola, ho l’appoggio delle nostre famiglie, ed è la cosa più importante”.