L'inchiesta spese pazze in Regione si conclude in una bolla di sapone. I giudici, come riporta l'Ansa, hanno derubricato il reato da peculato a indebita percezione di erogazioni pubbliche e per questo è scattata la prescrizione.
L'ex senatore Sandro Biasotti, il senatore della Lega per Salvini Francesco Bruzzone e altri 10 ex consiglieri regionali sono stati cosi prosciolti in appello. L'indagine faceva riferimento al biennio 2008-2010.
In primo grado i 12 erano stati tutti condannati a pene tra i 2 anni e 2 mesi e i 4 anni e 4 mesi. Nel dettaglio: due anni e due mesi per Biasotti, tre anni e otto mesi per Tirreno Bianchi, quattro anni e quattro mesi per Fabio Broglia. Il senatore Bruzzone era stato condannato a tre anni e otto mesi, Nicola Abbundo a tre anni e sei mesi, Angelo Barbero a due anni e otto mesi, Fabio Broglia a quattro anni e quattro mesi, Giovanni Macchiavello a tre anni e otto mesi, Matteo Marcenaro a tre anni e due mesi, Luigi Patrone a tre anni e 11 mesi, due anni e 10 mesi per Franco Rocca, a tre anni e 4 mesi Carmen Patrizia Muratore, quattro anni per Giovanni Battista Pittaluga.
Il pubblico ministero Massimo Terrile, si legge sempre sull'Ansa, aveva contestato spese non istituzionali dai 20 mila ai 100 mila euro. Secondo l'accusa gli ex consiglieri regionali avrebbero usato i soldi pubblici per comprare dvd, libri, biancheria, ma anche per cene e oggettistica per hobby.
Nel mese di dicembre, sempre in appello, erano stati assolti o prosciolti per prescrizione altri 19 ex membri del Consiglio regionale ligure, tra cui l'attuale parlamentare di Fratelli d'Italia Matteo Rosso, Michele Boffa, Ezio Chiesa, Luigi Cola, Giacomo Conti, Gino Garibaldi, Antonino Miceli, Cristina Morelli, Luigi Morgillo, Minella Mosca, Vincenzo Nesci, Pietro Oliva, Franco Orsi, Gianni Plinio, Gabriele Saldo, Alessio Saso, Carlo Vasconi, Vito Vattuone, Moreno Veschi.