Cassoni a Pra', l'esasperazione di un quartiere stravolto (Video)

Continua a creare discussione la decisione di portare a Pra' il cantiere per la costruzione dei cosiddetti cassoni per la nuova diga foranea del porto di Genova. Il quartiere, già provato da insediamenti industriali, sostanze inquinanti, mare negato, miasmi ed emissioni acustiche, un porto petroli e un porto container, è ben lontano da raccogliere l'ennesima servitù a braccia aperte, ma serpeggia anche una certa rassegnazione che ha fatto finora volare basso la petizione lanciata dai comitati. 

La Voce di Genova ha deciso di chiedere ai residenti della zona la loro opinione, incontrando un'avversione unanime al cantiere, seppur declinata in varie maniere. 

Si sottolineano ovviamente i nuovi disagi che si sommano a quelli già esistenti, a partire dal traffico dell'Aurelia: “È l'avanti e indietro dei camion che trasporteranno il materiale, avanti e indietro, è già complicata la situazione del traffico qua sull'Aurelia, passano parecchie macchine che è il traffico normale, quando ci sarà questa cosa qua che andrà avanti chissà quanto...”

E si manifesta chiaramente l'astio di una circoscrizione particolarmente maltrattata dalla crescita industriale del 1900 che continua a vedersi imporre pesi impensabili in altri quartieri: “Non sono d'accordo perché mi sembra che nel ponente, specialmente a Pra' vengano relegate delle cose che non sono positive, sarebbe più corretto suddividere queste cose un pochino negative per il territorio... quindi anche in Albaro che pagano le tasse tanto quanto noi, potrebbero essere spostate certe attività – commenta una residente, stizzita, pur riconoscendo che – al di là degli spazi, capisco che mi diranno che là non ci sono gli spazi, però in altre zone si possono trovare spazi diversi.”

Certo, Pra' è inserita nei meccanismi, nella logistica portuale, e ovvio che si insista qua per ogni attività legata al porto, in nome del progresso del lavoro. Ci si litiga anche in famiglia alla tavola della domenica, tra chi lavora al porto e chi vive il quartiere. 

L'insofferenza alle decisioni che vengono dal centro si nutrono anche dei ricordi di un paese ancora di pescatori, di una storia improvvisamente travolta da quel progresso industriale della città che al quartiere ha tolto più di quello che ha dato. Si sfoga un'altra abitante: “Parto dal presupposto che questo l'ho visto fare, nel senso che io da bambina andavo al mare qua e la mia esperienza è che malgrado si manifesti non succede proprio un cavolo di niente – e torna il sarcasmo verso il ricco, idillico Levante mai turbato – Mi verrebbe da chiedere a chi vuole queste cose perché non le fa in corso Italia. È una domanda che farei volentieri, ma tanto penso che non cambi niente, ci hanno rovinato tutto... Questa domanda me la faccio, perché davanti Albaro no e a Pra' sì? Siamo cittadini di serie b, eppure le tasse le paghiamo”. 

Fa eco ai suoi ricordi un altro residente nato e cresciuto nella circoscrizione: “No assolutamente ai cassoni, su questo sicuro. Io sono praino nato a Pra' quindi per me il mare da bambino era tutto, i giochi, anche invernali. Avendoci tolto il mare, poi con tutto il problema che portano, rumore, polveri, tutto quanto, le case stesse che abbiamo comprato con sacrifici ce le vediamo svalutate”. 

Inquinamento atmosferico, acustico e polveri tornano nelle preoccupazioni degli abitanti, soprattutto di genitori e nonni che sono cresciuti coi fumi del porto e sperano di meglio per figli e nipoti: “Ci sarà un grosso impatto ambientale che non ci viene raccontato tutto quello che succedere, già la fascia è inquinata voglio dire, l'aria che si respira non è di certo idonea soprattutto per i bambini... penso che i giardini, i parchi che hanno fatto di là siano pura ipocrisia. Poi non so se sia una leggenda metropolitana, ma non sappiamo con cosa siano stati fatti i riempimenti e questa cosa... non tanto per me che tra l'altro sono già passata in una situazione poco piacevole di malattie, ma per mio nipote che ho qui e che vorrei che rimanesse qui... anche perché le sicurezze non ce le da nessuno di quello che fanno”. 

La rassegnazione del quartiere per la questione filtra tra i denti: “Adesso faccio polemica, io son sampdoriana, purtroppo in questo momento, però invece di andare sotto la sede della Samp bisognerebbe andare a manifestare per queste cose qua... e non solo.”

Addirittura c'è chi rifiuta di parlarci perché “mi scapperebbero troppe cose brutte e insulti”. 

La fascia di rispetto, i tentativi di restituire al quartiere qualcosa non sono davvero serviti? “Non è che con la fascia di rispetto hanno dato qualcosa in cambio, tanto il mare non ce l'abbiamo più.” e  un altro vecchio abitante conclude, malinconico: “Uno che viene a Pra', che non è mai stato a Pra' e mi dice che ora Pra' è bella, io rispondo... nun te l'è mai vista primma”.