Si torna a parlare di un grande esempio della lotta alla mafia, in una zona del centro storico genovese in cui più che mai è bene ricordare le ramificazioni del fenomeno mafioso, con i beni confiscati in un tessuto urbano complesso.
Il 24 marzo infatti, Giovanni Impastato, fratello di Peppino, sarà al Tiqu In occasione della presentazione del nuovo libro "Mio Fratello - Tutta una vita con Peppino" edito da Libreria Pienogiorno, l’Associazione AMA - Abitanti della Maddalena, ha organizzato l'incontro con l'autore che si confronterà con la giornalista Mariapia Cavani.
L'evento è in collaborazione con Comunità di San Benedetto al Porto, Libera Genova, Tiqu Teatro Internazionale di Quartiere, Libreria indipendente BookMorning,
Un racconto che si dipana a partire da un comune della città metropolitana di Palermo, Cinisi, e da una famiglia di agricoltori legati alla mafia locale: il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, e suo cognato, Cesare Manzella, ucciso in un attentato, era il capomafia del paese, uno dei boss che per primi individuarono nel traffico di droga il nuovo strumento di accumulazione di denaro e potere. È in questa famiglia che nasce Peppino, e cinque anni più tardi anche Giovanni, dopo che un altro fratello che portava lo stesso nome era morto ancora piccolissimo. È da qui che si sviluppa la vicenda rivoluzionaria, drammatica, coraggiosa e libera del ragazzo destinato a diventare il più contagioso degli attivisti della lotta antimafia. Una storia che non si interrompe affatto con l'uccisione di Peppino, ma che continua per altri quarant'anni intrecciandosi a quella del nostro Paese, e disvelandone spesso complicità e opacità. Quella storia Giovanni l'ha vissuta tutta, camminando con Peppino ben oltre i cento passi che per convenzione distanziavano la loro casa da quella di Gaetano Badalamenti, 'u ziu Tano. Invecchiando, lui sì, mentre Peppino, suo fratello maggiore, restava per sempre ragazzo. Ma quei passi ora sono diventati milioni.