Giro-noia. Questo è il must degli ultimi due giorni di gara nella Corsa Rosa 2023. Un tormentone che torna ciclicamente ogni anno e che porta a criticare l'organizzazione per la scelta delle tappe.
Troppo lunghe? Sì, è vero. Però da sempre quando si tratta di "piattone" con volata finale, le emozioni si sono concentrate sugli ultimi 10 km. E nella Teramo-San Salvo un buco creato da una caduta ha ritardato di fatto l'arrivo di qualche uomo di classifica.
Uguale ieri, con l'attenzione che si è alzata ai -40km sul valico dei Laghi di Monticchio. Poi c'è stato spazio per incidenti meccanici, forature, cadute sull'asfalto bagnato e assaggi di sfide.
Non parlerei quindi di gara soporifera. La corsa la fanno i ciclisti e quando ci sarà da trottare, siamo comunque al quarto giorno, si faranno sentire. Anche se a parer mio per ora non sono stati a guardare, anzi.
Ha vinto l'australiano Matthews, un abbonato suo malgrado ai podi ma che arriva comunque a 40 vittorie in carriera, la terza al Giro. Deve anche ringraziare la sua squadra, la Jayco AlUla, perfetta, con un ottimo campione italiano Filippo Zana. Si sapeva che i velocisti puri non avrebbero tenuto botta e infatti i vari Cavendish, Gaviria, Milan e Bonifazio non sono stati della battaglia. Così come a sorpresa anche Cort Nielsen e Bettiol. Bene, con non poche difficoltà Mads Pedersen e Groves, secondi e terzi all'arrivo.
Ottimo Albanese della Eolo Kometa, formazione di matrice varesina fondata da Ivan Basso, questo ragazzo tra volate e tappe da passista potrebbe regalare una gioia ai suoi. Piazzati in top ten anche gli italiani Oldani, Velasco e Vendrame.
Pinot ha fatto capire di stare bene e di voler puntare alla maglia blu degli scalatori e si vede per la prima volta la sfida Roglic (supportato da Bouwman) e Evenepoel, con il belga ad anticiparlo e recuperare 3 secondi ai rivali. Ne vedremo delle belle.
Cosa non vorremmo vedere invece è ciò che ha fatto il compagno dello sloveno, Sepp Kuss. La batteria del cambio infatti gli si è scaricata mentre era in discesa e il ciclista statunitense ha fatto da solo, togliendola, senza aspettare l'arrivo dell'ammiraglia. Don't try this at home.
IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati
4° tappa, la Venosa-Lago Laceno di 175 km e 3500 metri di dislivello con 3 GPM di seconda categoria.
Tappa per attaccanti oggi, e per andare in fuga non sarà facile, ci vorranno un po' di km e la stessa potrebbe andare via "di forza", ciò significa che potremmo avere ottimi corridori in avanscoperta che vanno a giocarsi il successo di tappa.
Attenzione agli uomini di classifica che sull'ultima salita potrebbero muoversi per guadagnare qualche secondo importante.
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