“Abbiamo le ruote, mica le ali”, scandiscono tutti insieme i partecipanti del primo Disability Pride di Genova passando per via XX Settembre.
E’ un corteo colorato, gioioso, che vuole chiedere un’unica cosa: una città più accessibile.
“Con questo evento - racconta Lorenzo Pagnoni, organizzatore e fondatore di Genova Solving for All - vorremmo cercare di migliorare la città perché possa essere più accessibile e fruibile a tutti. Non è solo una questione delle amministrazioni, la cittadinanza dovrebbe collaborare con la politica”.
Tante le associazioni che hanno preso parte alla manifestazione di ieri, partita da piazza della Vittoria e terminata in piazza De Ferrari con esibizioni e diverse testimonianze.
Pagnoni prosegue: “Spero che con questa manifestazione la nostra città migliori soprattutto, rimuovendo le barriere sociali e culturali della disabilità sui cittadini”.
Tanti genovesi e non solo hanno scelto di sfilare per il Disability Pride.
Andrey Chaykin, fondatore di Disabili Pirata e presidente di Abbatti le Barriere, arriva da Milano: “Siamo qua per sostenere, amplificare la voce del Disability Pride, delle persone con disabilità che escono a prendersi gli spazi pubblici in forma di corteo, di manifestazione, per ribadire che l’inclusione, l’accessibilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche non sono argomenti di serie Z ma dobbiamo investire miliardi non sulle armi ma per abbattere le barriere”.
Presente anche il presidente del Disability Pride Senegal Pape - Cheich, Ahmed Tidiane Gueye: “Come si abbattono le barriere architettoniche? Bisogna sensibilizzare il mondo civile e l’amministrazione perché prenda in considerazione gli spazi per i disabili, l’accessibilità è fondamentale”.
Che cosa vuol dire partecipare al Disability Pride per la prima volta a Genova, lo racconta con entusiasmo Anna: “E’ una bellissima cosa, non abbiamo più voglia di nasconderci. Pride vuol dire orgoglio e dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo, un po’ storpi, un po’ ‘gigi’, con i nostri difetti, con le nostre qualità. E’ utile per rivendicare diritti e leggi che ci sono e che purtroppo però, ancora oggi, non vengono attese e per abbattere le barriere culturali e mentali. Siamo qua per farci vedere, per manifestare in modo bello e colorato”.
Tutti dovrebbero manifestare perché le città possano essere sempre più accessibili e fruibili. Lo spiega bene Maria Teresa Castelli, presidente dell’Associazione Maruzza Regione Liguria: “E’ importante perché la disabilità è dietro l’angolo per tutti, se non altro per l’età. Difendere i diritti dei disabili è importante per tutti sia per chi la disabilità la vive sulla sua pelle o sulla pelle di un suo caro, sia per un cittadino normale”.
Migliorie fondamentali per tutti, anche per chi è caregiver, Castelli sottolinea ancora: “Abbattere le barriere architettoniche vuol dire permettere a un disabile e alla sua famiglia di vivere una vita il più normale possibile. Vuol dire alzare la qualità della vita di tutte queste persone”.