Politica - 18 luglio 2023, 16:26

Il rigassificatore arriverà in Liguria nel 2026, Toti: “Impatto visivo e ambientale pari a zero” (Video)

I lavori per l'impianto richiederanno almeno due anni di lavori

Dalla metà del 2026 il rigassificatore arriverà in Liguria, a circa 4 chilometri dalla costa. È quanto emerso oggi durante l’incontro tra il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e Stefano Venier, amministratore delegato e direttore generale Snam, azienda specializzata nella realizzazione di infrastrutture energetiche.

“Si tratta di una nave di rigassificazione che doterà il Pese di un’ulteriore fonte energetica, la Liguria a una importante infrastruttura di impatto visivo e ambientale pari a zero a 4 chilometri dalle nostre coste - dice Toti - Credo che gratificherà i comuni che ospiteranno di una serie di opere compensative necessarie a migliorare la loro sicurezza, la vivibilità per i cittadini e la competitività per le imprese. 

Un’operazione di solidarietà nazionale, di leale collaborazione tra il governo centrale e gli enti delle regioni, accanto a una impresa importante e strategica per il Paese con un beneficio per tutti”. 

Più precisamente l’impianto sarà installato davanti allo specchio d’acqua compreso tra Vado Ligure e Savona con una condotta sottomarina che dal mare arriverà a terra e passerà nei comuni di Carcare, Quiliano e Cairo Montenotte per poi allacciarsi alla rete nazionale di distribuzione del gas.

“Il percorso amministrativo inizia adesso - aggiunge Toti - Il governo ha nominato con un decreto il commissario straordinario, come è stato fatto in Emilia Romagna e Toscana. Ovviamente convocheremo i comuni e avvieremo un percorso di condivisione sia del progetto, sia del percorso amministrativo sapendo che vi è una legge, il decreto aiuto, che stabilisce una serie di passaggi molto rigorosi e una tempistica piuttosto celere per arrivare alla conclusione dell’iter”. 

I lavori per l'impianto richiederanno almeno due anni di lavori. Questo impianto punta a limitare i periodi di carenza di gas come è avvenuto l’anno scorso in concomitanza con lo scoppio del conflitto in Ucraina. A quello di Genova si aggiungo, o si stanno aggiungendo nei prossimi anni, i rigassificatori di Piombino, Ravenna e Rovigo.

Oggi stesso il Commissario Toti ha dato avvio alla costituzione della struttura commissariale, con il coinvolgimento di strutture sia dell’amministrazione regionale sia dell’amministrazione centrale e di organi periferici a partire dall’Autorità Portuale di Sistema del Mar Ligure occidentale. Per quanto riguarda Regione Liguria, saranno coinvolte la Direzione Centrale Organizzazione, il Dipartimento sviluppo economico – servizio energia, la Vice Direzione Generale Affari Istituzionali, il Dipartimento Ambiente e Protezione civile, la Vice Direzione Generale Infrastrutture e Trasporti e Arpal, con l’assegnazione di personale dedicato. Sul sito di Regione Liguria verrà creata una sezione ad hoc per la struttura commissariale, su cui verrà pubblicato integralmente il progetto.

“L’importanza e il ruolo di questa nave è testimoniato dal fatto che la capacità è già stata venduta tutta per i prossimi 20 anni - aggiunge Stefano Venier - Oggi lavorerà al 100% nei 3 anni in cui sarà collocata a Piombino, quando verrà spostata nell’alto Adriatico lavorerà per i prossimi 17 anni al 100%. Questo dà la misura di quanto fosse necessaria e utile questa infrastruttura per la sicurezza del Paese. 

La sicurezza è il presupposto fondamentale per metterci al riparo da situazioni come quella dello scorso anno, decisamente poco sostenibile per le famiglie e le imprese”.

LE CRITICHE DALL'OPPOSIZIONE

“Il presidente Toti a distanza di una settimana dalla promessa in consiglio regionale di condividere con i territori la collocazione del rigassificatore, annuncia invece che sarà a Vado, in barba a ogni promessa di confronto e facendo quanto temevamo: far calare dall’alto una scelta così delicata. La chiara dimostrazione di una totale assenza di correttezza da parte del Presidente, e in questo caso anche commissario straordinario, che procede senza mai ascoltare. Un modo di fare inaudito e antidemocratico”, dichiara il consigliere regionale Roberto Arboscello che aveva presentato un’interrogazione per chiedere la condivisione delle scelte. 

“Caricare la Liguria di un rigassificatore che sosterà sulle proprie coste per 17 anni senza nessun confronto e condivisione, dimostra una totale assenza di volontà di tutela dei territori e dei cittadini. In un momento in cui si dovrebbe agire guardando alla transizione energetica Toti sembra guardare solo a un progetto a breve termine senza alcuna visione d’insieme, ma solo per dare una risposta a un’esigenza di natura prettamente commerciale”, aggiunge il segretario regionale PD Davide Natale.

“Solo ieri il governo aveva garantito che la collocazione del rigassificatore sarebbe avvenuta condividendola con i territori. Oggi Toti smentisce il Governo e dimostra ancora una volta che il Presidente della Liguria agisce in modo unilaterale, senza cercare condivisione con il territorio e l'informazione necessaria su un tema così importante che avrebbe bisogno di essere inserito in una strategia ambientale complessiva”, conclude la deputata ligure e vicecapogruppo alla Camera Valentina Ghio che ha presentato un ordine del giorno alla Camera sul Decreto settore energetico, approvato dal Governo e all'unanimità dal Parlamento, in cui si chiedeva di mettere in atto tutte le azioni necessarie per la condivisione del progetto.


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