Serena Bertolucci non sarà più la direttrice della fondazione Palazzo Ducale a partire dal primo gennaio 2024. La notizia, dopo l'anticipazione di Repubblica, è stata confermata da un comunicato inviato dal consiglio direttivo del Ducale che "nella seduta di ieri ha deliberato di avviare la selezione del Direttore che assumerà l’incarico dal 1º gennaio 2024".
Palazzo Ducale sottolinea che "La procedura ricalcherà quella già utilizzata dalla Fondazione cinque anni fa, con un percorso articolato di preselezione e valutazione affidata ad advisor specializzato e una commissione di esperti che consentirà al Consiglio direttivo di individuare una figura idonea in tempi adeguati.
Questa attività si rende necessaria per il termine del contratto quinquennale del Direttore, dottoressa Serena Bertolucci, in carica a tutto il 31 dicembre 2023.
Il Consiglio esprime apprezzamento e gratitudine per il lavoro a oggi svolto dalla dottoressa Bertolucci - che non ha ancora sciolto la riserva sulla Sua partecipazione al bando di imminente pubblicazione - e dallo staff di Palazzo Ducale: le prossime scadenze culturali e organizzative sono infatti da affrontare con grande impegno da parte di amministratori, direttore e dirigenti, staff operativo e consulenti. L’avviso, che verrà perfezionato nei prossimi giorni, sarà pubblicato sui siti internet di Palazzo Ducale, del Comune di Genova e Regione Liguria nel periodo 10 agosto - 15 di settembre 2023".
L'addio di Bertolucci segue quello dell'ex presidente Luca Bizzarri, che aveva voluto Bertolucci a dirigere la fondazione. Proprio il legame tra i due potrebbe essere la causa del mancato rinnovo alla direttrice.
Lo stesso Bizzarri ha commentato la cacciata di Bertolucci: "Sento già la litania dell' 'atto dovuto'. Tutte balle. E sono curioso di leggere il 'bando per il successore' perché con il curriculum che ha, se si presentasse, vorrei proprio vedere con che criteri verrebbe esclusa. La verità è un’altra e la scelta non è neppure politica, non c’è una destra vorace che vuole accaparrarsi i posti. Della cultura interessa poco a qualsiasi politico, basti vedere chi sono gli assessori (che non ci sono) o chi è il Ministro (che purtroppo c’è). Il fatto è che Serena ha portato fama e milioni nelle casse del Ducale pensando solo all’Istituzione e mai ai pesci pilota che le nuotavano intorno. Serena, per dirla col poeta, non aveva amici. E non ne voleva, di quegli amici lì. Né a destra, né tantomeno a sinistra. Una sinistra genovese (e nazionale) così inesistente e occupata a parlarsi addosso da scomparire, da non accorgersi di nulla. Io mi presentai come Presidente di Palazzo Ducale in consiglio comunale tanti anni fa. Ero in carica da un mese o giù di lì, non avevo fatto nulla, non avrei fatto nulla perché naturalmente la programmazione si fa nel lungo periodo. I consiglieri di destra si dissero soddisfatti di me, quelli di sinistra mi contestarono garbatamente. Non avevo fatto nulla”.
“Nessuno – continua - si occupò del fatto che le sale avevano i sigilli dei carabinieri per il caso Modigliani o che la torre Grimaldina era chiusa al pubblico e serviva come supporto alle antenne del cellulari. No, giocavano a litigare. Se Palazzo Ducale in questi anni ha resistito a tragedie e pandemie, se le nostre mostre hanno ricevuto elogi e premi, se la torre Grimaldina presto potrà essere restituita alla città è merito solo di Serena Bertolucci e di come tutti i collaboratori del Palazzo abbiano lavorato con lei. Il risultato è questo.
Mi viene in mente una frase che mi disse un tassista genovese tanto anni fa, mi disse: 'Bizzarri, a Genova son quattrocento anni che comandano 10 famiglie'. Non credo parlasse della famiglia Bizzarri, né dei Bertolucci. Speriamo che il suo successore ne erediti la competenza, la professionalità, e la cazzimma".