/ Economia

Economia | 20 febbraio 2024, 15:40

Crisi di Suez, quali conseguenze per l'autotrasporto in Liguria?

Il vicepresidente di Fai Liguria Claudio Sensi fa il punto sulla situazione del settore shipping: "Occorre una cabina di regia per sostenere chi ha subito fermi"

Crisi di Suez, quali conseguenze per l'autotrasporto in Liguria?

Le banchine del porto di Voltri, il principale in Italia per importazione ed esportazione merci, stanno cominciando a riveder arrivare navi e, di conseguenza, camion e container. A causa della crisi nel canale di Suez, infatti, e delle tensioni geopolitiche nell’area, le navi mercantili delle principali compagnie marittime hanno deciso di evitare il passaggio dalla linea tradizionalmente utilizzata per raggiungere l’Italia e di circumnavigare l’Africa, allungando però il viaggio di due o addirittura tre settimane, causando dei danni enormi alle imprese del settore. 

A fare il punto sulla situazione è il vice presidente di Fai Liguria Claudio Sensi, che svolge anche l’attività di imprenditore nel comparto trasporti.  

“Quello che stiamo vivendo è un periodo difficile da affrontare per tutta la filiera, che sta influenzando pesantemente i traffici dal porto di Genova - spiega ai microfoni di Global Web Tv -. Per venti, venticinque giorni le banchine del porto sono rimaste vuote, uno scenario surreale che rappresenta solo la parte finale di un processo iniziato da molto lontano. Prima di questo anche nel canale di Panama si sono registrati problemi legati al livello di siccità, che ha costretto la riduzione dei volumi di pescaggio delle navi container e quindi diminuire il numero di merci trasportate. Aggiungendo il periodo complesso iniziato col Covid, che ha raggiunto il suo culmine con il conflitto in Ucraina e poi l’inflazione galoppante la situazione è molto complicata”.  

E continua: “Chi lavora nello shipping ha visto mezzi fermi per un mese: se prima di Natale erano segnalate il 25% di flotte ferme, la percentuale è incrementata a gennaio, un dato importante considerando che l’autotrasporto ha dei costi fissi importanti”.  

La soluzione è, secondo Sensi, l’istituzione di una cabina di regia nel settore autotrasporti: “Ci sono tante imprese piccole, medie e grandi e ogni operatore ha registrato problemi diversi. Le priorità sono i sostegni finanziari a supporto delle aziende che hanno registrato dei fermi e della cassa integrazione per quelle che sono ancora in attesa di ripartire. 

Anche il problema della concorrenza sleale deve trovare una regolamentazione e dei controlli più stringenti, soprattutto per chi disattende le regole di riposo degli autisti”.  

L’intervista completa è disponibile a questo link

 

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium