Attualità - 23 febbraio 2024, 14:57

Pra’, la vecchia stazione si trasforma in un hub tecnologico per start-up creative

Oggi l’inaugurazione per un costo complessivo di 12,6 milioni di euro, di cui 8,6 milioni finanziati dal MIMIT e 4 milioni di co-finanziamento da parte dei partner di progetto

Un centro di trasferimento tecnologico per coniugare le competenze scientifiche di Università e Centri di ricerca con le esigenze del tessuto imprenditoriale, per l’applicazione e la diffusione delle tecnologie emergenti e la realizzazione di progetti finalizzati ad ampliare l’offerta di servizi e migliorare quelli esistenti nel territorio, l’accelerazione di start-up e il sostegno al trasferimento tecnologico verso le imprese, con particolare riferimento al settore dell’industria culturale e creativa.

È stata inaugurata oggi nei locali dell’ex stazione ferroviaria di Genova Pra’ la Casa delle Tecnologie Emergenti – Opificio Digitale della Cultura.

L'obiettivo principale della Casa delle Tecnologie Emergenti è promuovere l'innovazione attraverso la connessione di competenze scientifiche, ricerca e imprenditoria. L'incubatore di imprese al suo interno si concentra sulla digitalizzazione e sull'incremento dell'accessibilità del patrimonio museale. Le attività includono sperimentazioni su percorsi immersivi, gestione automatizzata dei depositi museali, sicurezza e logistica attraverso tecnologie avanzate, e conservazione e restauro con l'utilizzo di piattaforme IoT e sensori.

“L’apertura della Casa delle Tecnologie Emergenti nei locali della ex stazione FS di Pra’ è un fondamentale passo in avanti nel percorso di innovazione della nostra città – dichiara il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi – Si tratta di un progetto nazionale che ha affidato alle Amministrazioni locali il ruolo di protagoniste dell’innovazione sui propri territori. La città di Genova, quindi, ha ottenuto un importante finanziamento ministeriale, destinato alla creazione di un polo per lo sviluppo di competenze innovative, start-up e trasferimento tecnologico, al servizio delle imprese e di tutto il territorio genovese. Il progetto, in particolare, è rivolto allo sviluppo e all’implementazione di servizi nel campo dell’industria culturale e creativa, che contribuiranno a valorizzare, digitalizzare e incrementare l’accessibilità del nostro patrimonio museale, con importanti benefici per tutti. Inoltre, è nostra intenzione mettere in contatto le scuole di Pra’ e di tutto il territorio con questa nuova realtà, allo scopo di far conoscere ai nostri ragazzi, fin da piccoli, le opportunità formative e professionali legate al settore dell’Information and Communications Technology”.

Il progetto della Casa delle Tecnologie Emergenti di Genova rappresenta un’occasione di sviluppo per startup e PMI dell'industria culturale e creativa, che porterà un valore aggiunto al tessuto economico cittadino – commenta l’assessore comunale allo Sviluppo economico e Lavoro Mario Mascia La presenza, nel partenariato di progetto, di enti di ricerca e di aziende attive nell’hi-tech sta consentendo di mettere a punto sperimentazioni innovative abilitate dalla rete 5G, che contribuiranno a valorizzare il ricco patrimonio artistico genovese. Ci aspettiamo ricadute in termini di maggiore know-how e di posti di lavoro per la comunità cittadina”.

La Casa delle Tecnologie Emergenti è un progetto di interesse nazionale che, come in pochi altri casi, riesce a coniugare perfettamente innovazione e rigenerazione urbana – commenta l’assessore alla Valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale Francesco Maresca – Infatti, l’edificio che un tempo ospitava la vecchia stazione ferroviaria di Pra’ diventa oggi un asset di sviluppo economico per PMI e start-up, ma anche un’importante risorsa per il territorio a 360 gradi. Siamo davvero soddisfatti di restituire alla comunità locale, totalmente rinnovato e rifunzionalizzato, un luogo a cui la cittadinanza praina è legata da particolare affetto, alla luce della sua posizione strategica e della sua funzione storica di presidio trasportistico e sociale”.

Redazione