Attualità - 14 marzo 2024, 13:30

Un anno senza Vincenzo Spera, l'intramontabile signore della musica a Genova

Fu investito da uno scooter a Castelletto e perse la vita la sera del 13 marzo 2023. "Iniziò tutto per un biglietto e per una festa all'università": così raccontava spesso

Un anno fa moriva Vincenzo Spera. Oltre a essere il fondatore di Duemila Grandi Eventi, azienda di promozione musicale tra le più importanti a Genova e che opera anche al di fuori dai confini nazionali, Spera ricopriva la carica di Presidente di Assomusica dal 2011, oltre a essere membro della Consulta dello Spettacolo del MibACt (Ministero Italiano per i Beni e le Attività Culturali), del consiglio di presidenza AGIS (Associazione Generale Italiana Spettacolo) e Presidente ELMA (European Live Music Association). Grande amante dell’arte e della musica come strumento di condivisione, è stato investito da una moto nella serata del 13 marzo 2023 in corso Magenta, nella ‘sua’ Genova, mentre stava attraversando sulle strisce pedonali. I soccorsi, tempestivi ma inutili, e poi la morte qualche ora dopo all’ospedale San Martino. Alla guida un giovane di diciotto anni che stava andando a un allenamento di calcio: pioveva, aveva preso la moto del padre che però non era in regola con l’assicurazione per problemi di date. Il tragico schianto e poi gli approfondimenti, le indagini, fino alla decisione di non contestare nessuna aggravante al diciottenne. 

Un anno fa, il 14 marzo, sulla pagina Facebook di Duemila Grandi Eventi era stata postata l’immagine di una rosa rossa, su sfondo nero, e oggi, a distanza di un anno, un’immagine in bianco e nero del promoter con poche, semplici righe: “Oggi, più degli altri giorni, un pensiero speciale va a Vincenzo Spera. Se adesso siamo qui è solo grazie a lui.  Un abbraccio dalla tua Genova”. Genova deve tanto a Vincenzo Spera, e non è un caso che la notizia della sua morte abbia scosso nel profondo tutta la città: grazie al suo talento innegabile è riuscito a portare in Italia artisti di calibro internazionale come, tra gli altri, David Bowie, i Clash, Bruce Springsteen, Tina Turner e Miles Davis. Un manager, sì, ma anche un profondo conoscitore della musica e un irriducibile visionario: nel libro scritto insieme al giornalista genovese Renato Tortarolo "A un metro dal palco. Autobiografia di un promoter”, lo stesso Spera raccontava di sè: "Tutto per un biglietto. Che mi ha cambiato la vita. Una volta, ero all'università, ho organizzato una festa. Ho affittato una nave a Salerno e ho messo i biglietti a diecimila lire. Dicevano ch'ero matto. Che nessuno avrebbe mai speso una cifra simile per stare con altri studenti. Invece avevo ragione. Manzoni diceva che uno il coraggio, se non lo ha, mica se lo può dare. Però non avrebbe mai allestito concerti rock. Che è un tipo di coraggio, almeno quarant'anni fa quando ho cominciato, di genere tutto particolare".  

Nel corso della sua carriera, Vincenzo Spera è stato nominato Ufficiale della Repubblica Italiana, Cavaliere della Repubblica Italiana e Ambasciatore di Genova nel Mondo.

I funerali si sono svolti nella Basilica di Santa Maria Assunta, a Carignano, il sabato successivo alla morte: tanti, tantissimi i genovesi presenti, sia quelli legati al mondo musicale, sia personalità con cui nel corso della carriera aveva stretto legami professionali e non. 

La vita può spezzarsi, ma le buone idee e i progetti rimangono: la nuova edizione del Live in Genova Festival, l’ultima creatura del promoter annunciata poco prima della sua scomparsa, porterà quest’anno all’Arena del Mare del Porto Antico di Genova artisti del calibro di Biagio Antonacci, Annalisa, Ermal Meta ed Ex-Otago

A ricordarlo, tra gli altri, nel primo anniversario dalla scomparsa è Paola Donati di Duemila Grandi Eventi: “È già passato un anno da quella terribile notte che non scorderò più per tutta la vita. A dirla tutta, non mi sembra ancora vero. 

Mi manca, caro ‘Signor Vincenzo’.

Mi manca ‘il faro’, mi manca la sua ironia, la sua fantasia, la sua follia… mi manca qualcuno a cui chiedere se quello che sto facendo è giusto, mi manca qualcuno che mi dica ‘Signorina Paola muova la culita che il lavoro non piove dal cielo’.

Mi mancano le litigate, mi mancano i suoi “vada a fanculo Signorina Paola”, mi mancano le canzoncine in rima,  mi mancano le domeniche in cui mi chiedeva ‘Cosa ha fatto la Sampdoria?’, mi manca non aver paura di nessuno, mi  manca il coraggio di decidere.

E ok, noi andiamo avanti, ‘coltiviamo e regaliamo emozioni’ perché la musica live, con la sua forza, ha la capacità di farci emozionare, di riunirci e farci condividere momenti unici e irripetibili.

E così continueremo a fare.

Abbiamo una pesante eredità da rispettare.

Mi ha insegnato un lavoro, un mestiere, una professione che sto portando avanti con serietà, impegno e determinazione. 

A tutto c’è sempre una soluzione, diceva.

Già…  a tutto tranne la morte, però.

Perché da quella non si può tornare indietro. 

Grazie ‘Signor Vincenzo’.

Vegli su di noi, lassù.

Manca”. 

Quaggiù, intanto, continuiamo ad ascoltare buona musica, a ricordare gli spettacoli già vissuti e attendendo quelli che ancora devono arrivare, sempre con la stessa intenzione di chi non c’è più, ma che ha ancora tanto da dire: emozionarsi.