Politica - 16 aprile 2024, 13:15

Ticket d’ingresso in Baia del Silenzio, Claudio Muzio: “Tempi ristretti, no a scorciatoie traballanti”

Il consigliere comunale di “Sestri per tutti”: “Il tema è nel programma quinquennale di mandato ma occorre procedere senza forzature, quale invece sarebbe l’uso dell’ordinanza sindacale”

All’ordine del giorno della seduta di Consiglio comunale di questa sera è iscritta un’interpellanza di Claudio Muzio, consigliere del gruppo “Sestri per tutti – dal mare alle frazioni”, riguardante le tempistiche e le modalità per l’attivazione del ticket d’ingresso alla spiaggia di Portobello (Baia del Silenzio).

“Sulla gestione della spiaggia di Portobello e sull’introduzione di un ticket d’ingresso per i non residenti è necessario procedere, anche alla luce della normativa regionale, con i guanti di velluto ed i piedi di piombo, senza forzature e senza imboccare scorciatoie traballanti, quali ad esempio potrebbe essere l’utilizzo dell’ordinanza sindacale, a mio avviso inappropriata per sua natura a disciplinare un tema come questo. La fretta è nemica delle cose fatte bene: l’attivazione del ticket, prevista dal programma di mandato 2023-2028, va gestita con grande prudenza ed attenzione, seguendo tutti gli opportuni atti amministrativi, senza mai dimenticare che l’arenile della Baia del Silenzio è una spiaggia pubblica. Considerando tutti i passaggi ancora da compiere, ho forti dubbi che si riesca a partire già dall’imminente stagione estiva”, dichiara Muzio.

A supporto delle sue considerazioni il consigliere Muzio cita, nella sua interpellanza, l’unica esperienza di spiaggia pubblica a pagamento in Liguria, ossia la spiaggia libera “organizzata” del Malpasso a Varigotti in Comune di Finale Ligure, espressamente richiamata anche dalle linee guida regionali sulle spiagge libere e libere attrezzate.

“L’attivazione, nel 2000, del pagamento per l’ingresso alla spiaggia del Malpasso – sottolinea Muzio - avvenne dopo che il progetto presentato dal Comune di Finale fu esaminato ed approvato in un’apposita Conferenza dei servizi che coinvolse la Prefettura e diversi altri Enti ed Amministrazioni, con l’obiettivo di dare soluzione a rilevanti problemi di sicurezza e di ordine pubblico che avevano gravato per anni su quella zona, ostacolando la libera ed ordinata fruizione dell’arenile da parte della collettività. Negli anni successivi poi, in esito alle sopravvenute modifiche alla normativa regionale, il Comune di Finale deliberò per il Malpasso un apposito adeguamento del Progetto di utilizzo comunale delle aree demaniali marittime (PUD), adottando tutti gli atti e le procedure del caso ed acquisendo a tal fine il necessario nulla osta demaniale da parte della Regione”.

“Come si vede, è un iter complesso che richiede tempo ed accuratezza, a partire dall’elaborazione nero su bianco del progetto e passando dal confronto puntuale ed approfondito con la Regione e con gli altri Enti coinvolti. Penso che, se anche si volesse procedere con l’avvio di una fase sperimentale, dubito che si riuscirebbe a far partire il tutto già nella prossima estate, senza contare che l’organizzazione della gestione, delle modalità di pagamento del ticket e l’attivazione dei necessari servizi collegati richiedono anch’esse tempo”, conclude il consigliere comunale.

Redazione


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