Non sarà Alberto Gilardino a pagare la crisi di un Genoa a corto di uomini e di personalità che affronterà la sosta, nella migliore delle ipotesi, al terzultimo posto a quota 5 punti, in coabitazione col Lecce e in attesa di conoscere il risultato del Monza.
"Se sento il sostegno? Dovete chiederlo alla società" ha tagliato corto il mister nel post partita della travolgente sconfitta di ieri contro un'Atalanta decisamente di un'altra categoria. Quello stesso tempo che ha portato i dirigenti rossoblù a confermare la loro fiducia in lui, nonostante quanto di poco vistosi in campo nelle ultime settimane.
Nonostante prestazioni a larghi tratti sconfortanti, non ultima proprio quella di ieri sera di cui il mister ha condannato quell'atteggiamento di "resa inconcepibile" da parte dei suoi dopo il 2-0, in questa pausa nazionali sarà il tecnico di Biella a dover trovare le giuste soluzioni per ritrovarsi.
Ma stavolta al Grifone servirà farlo per davvero. Innanzitutto perché il calendario ora mette davanti a Badelj e compagni ostacoli non insormontabili ma molto, molto ardui, specialmente per la squadra vista in campo nelle ultime settimane. E poi per evitare altri passi falsi di questo tipo che, nonostante gli appelli di più parti a stringersi intorno a una squadra parsa un pulcino bagnato di fronte alla Dea, possano trasformare i rumore di scricchiolii della fiducia dell'ambiente (nelle ultime ore via social si sono moltiplicati i messaggi sospetti verso la proprietà e di accuse al tecnico, da aggiungere ai fischi post derby) in qualcosa di più fragoroso.
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