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Economia | 26 gennaio 2025, 11:21

Mobilità e commercio, le associazioni ambientaliste puntano il dito contro il Comune: “Responsabile del disastro e della crisi”

Il ritorno del bus 42 in piazza Fontane Marose riaccende il dibattito sui sistemi di trasporto nelle vie del centro: “Palazzo Tursi favorisce la grande distribuzione e si lava la coscienza con le ZTL”

Mobilità e commercio, le associazioni ambientaliste puntano il dito contro il Comune: “Responsabile del disastro e della crisi”

Se da un lato sembra unanime l’apprezzamento per il ritorno del bus 42 in piazza Fontane Marose, dall’altro c’è chi si strenuamente oppone a una visione del commercio ancora legata all’utilizzo dei mezzi privati. Posizione sostenuta da chi pensa che, per portare potenziali clienti in centro, sia necessario favorire il loro spostamento in auto e in moto, con relativo parcheggio a due passi dai negozi.

Il netto “no” arriva per voce di WWF, associazione ‘Mobilità Genova’, ‘Sì tram’, ‘Famiglie Senza Auto’ e ‘Genova Ciclabile’ che manifestano la loro contrarietà alla visione condivisa da commercianti e amministrazione.
Le organizzazioni del commercio hanno ragione nel chiedere il ritorno del capolinea del 42 in piazza Fontane Marose - scrivono in una nota congiunta - ma sbagliano a ritenere una maggiore possibilità di accesso con il veicolo privato una soluzione per fronteggiare la crisi del commercio di prossimità. Non è allargando ulteriormente gli spazi per auto e moto, e rendendo la città ancora più soffocata da veicoli ogni dove, con marciapiedi e spazi pubblici ridotti a parcheggio e impraticabili per pedoni e mobilità dolce (con il trasporto pubblico che fa le gimcane tra le auto e gli scooter) che si risolleva il commercio: lo si risolleva invece rendendolo più comodo e accessibile per chi usa il trasporto pubblico e si muove a piedi o in bici”.

Le associazioni puntano poi il dito contro Palazzo Tursi: “Il responsabile principale del disastro della mobilità e della crisi del commercio lamentato dalle organizzazioni di categoria è innanzitutto il Comune, che da un lato in questi anni di amministrazione Bucci /ex Bucci ha apertamente agevolato l’apertura di nuovi supermercati, ipermercati e centri commerciali raggiungibili con il veicolo privato, dall’altro ha portato avanti scelte che hanno penalizzato il trasporto pubblico. Un Comune che spinge progetti sbagliatissimi come quello degli assi di forza e dello skymetro, che saranno ancora più catastrofici per il trasporto pubblico delle scelte già fatte fino ad ora, portando a bus ancora più pieni e trasbordi forzati, con la conseguenza di sempre più persone che useranno auto e moto in città”.

Con una mano il Comune favorisce la grande distribuzione fondata sull’accessibilità tramite mezzo privato motorizzato - aggiungono - con l’altra non favorisce anzi danneggia l’alternativa del trasporto pubblico, e rende la città sempre meno a misura di pedone. Poi, per ‘lavarsi la coscienza’, si ammanta di ‘green’ ipotizzando ZTL e isole pedonali. E, per blandire i commercianti, re-inventa i parcheggi gratuiti fintamente a favore del commercio di prossimità. Analizzando il tutto con distacco è evidente di come questa sia, a essere indulgenti, una politica del ‘colpo al cerchio e alla botte’, il barcamenarsi nel tentativo di pescare consensi “a destra” e “a manca”. Concretamente si traduce, a essere meno indulgenti, nella costruzione di una ‘tempesta perfetta’, con il trasporto pubblico sempre meno usato perché sempre meno attrattivo, gli spazi urbani sempre più ridotti a parcheggio selvaggio, la città più degradata e meno frequentata, i cittadini alla fine portati a usufruire dei centri commerciali con annesso parcheggio e, infine, commercio vicinale sempre più in crisi, con desertificazione del contesto urbano. È realmente questa la prospettiva che dovrebbero auspicare le organizzazioni del commercio? Non ci sembra”.

L’alternativa non è neanche essere aprioristicamente a favore della parola magica ‘ZTL’ se essa non corrisponde a più trasporto pubblico, maggiore attrattività per chi si muove con esso o a piedi e concreta riqualificazione degli spazi urbani - concludono - la ZTL di Nervi è un esempio da manuale: aver penalizzato il trasporto pubblico, con la devastazione della linea 15, rendendo il quartiere enormemente meno accessibile con il mezzo pubblico, ha portato ad una crisi del commercio nella delegazione. Le organizzazioni del commercio dovrebbero fare un’analisi di cosa realmente sia utile a loro stessi e alla città. Un trasporto pubblico attrattivo è il primo alleato del commercio, e con esso la mobilità dolce. Un’amministrazione che danneggia il trasporto pubblico, non favorisce la pedonalità e sostiene la grande distribuzione con annesso parcheggio, invece, non lo è”.

Redazione

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