Continua con questo lunedì, e andrà avanti per tutti i lunedì successivi, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato alle Botteghe Storiche e ai Locali di Tradizione della nostra città. Siamo partiti con il punto di vista dell’assessora comunale al Commercio, Paola Bordilli, e del segretario generale della Camera di Commercio di Genova, Maurizio Caviglia. Vogliamo raccontare, di volta in volta, quelle che sono le perle del nostro tessuto commerciale, e che ci fanno davvero sentire orgogliosi di appartenere a questa città. Buon viaggio insieme a noi!
In largo Pertini, affacciato su piazza De Ferrari, si trova una bottega che sembra sospesa nel tempo: Calzature Stagno. Proprio accanto all’Accademia Ligustica di Belle Arti, con le sue sfumature dai toni del verde acqua e dell’oro, con le sue vetrine decorate da motivi a nastro, con festoni e ghirlande legati da nastri che richiamano lo stile liberty, con le caratteristiche poltroncine da toeletta è un punto di riferimento per i genovesi, e non solo, da oltre un secolo.
A caratterizzare l’attività sono la cura e all’attenzione che la famiglia Stagno dedica al proprio lavoro, oggi sotto la guida di Luigi Stagno e di suo figlio Martino. "Mio nonno aveva due negozi in piazza Sarzano prima della guerra - spiega Stagno - ma i bombardamenti li hanno distrutti. Nel 1905 si è spostato in largo Pertini, all’interno dell’attuale locale, che in quel tempo ospitava una modisteria: qui si vendevano guanti, cappelli e velette, che andavano molto di moda”. Dopo poco, hanno iniziato a fare capolino le prime calzature: “Sempre il nonno ha intrapreso la lavorazione delle scarpe, e l’ha poi portata avanti mio papà. Le realizzava al piano di sopra, dove oggi abbiamo un magazzino. Lavoravano con lui due artigiani, a Parabiago e a Vigevano, piazze in cui ancora oggi si lavora a mano”. Luigi ha iniziato a lavorare in negozio all’età di diciotto anni: “I primi tempi mi occupavo di fare i pacchi, non ho iniziato subito a lavorare la pelle. Sono poi andato in fabbrica per imparare il mestiere, in modo da poter realizzare direttamente i prodotti da vendere”.
Le scarpe che Stagno propone sono in parte disegnate proprio dalla famiglia, e in parte acquistate già pronte da produttori rigorosamente selezionati: “Si parte da un modello disegnato da me, che poi viene realizzato come campione di prova per capire quali modifiche ci sono da fare. Quando poi è tutto perfetto, avviamo la lavorazione e la produzione”. Ogni scarpa può essere personalizzata, dal tacco al colore, anche abbinandola a tessuti portati dai clienti. “Da quando mio figlio Martino è subentrato la vetrina ha avuto una bella svolta. Con lui sono entrate in catalogo calzature più moderne, anche per andare incontro alle esigenze dei nuovi clienti” racconta ancora. Uno degli aspetti che ha permesso all’attività di resistere nel tempo è proprio il rapporto speciale instaurato con la clientela, costruito su fiducia e qualità del prodotto. "Abbiamo clienti che vengono da noi da decenni, persone che hanno visto crescere la nostra attività e che si fidano di noi per le loro esigenze. È un rapporto che ci riempie di orgoglio, e conferma la nostra professionalità” sottolinea Luigi.
Gli ultimi anni non sono stati facili per molte piccole imprese, e anche per Stagno non ha fatto eccezione. "Durante la pandemia abbiamo dovuto affrontare momenti difficili, soprattutto per l’assenza di eventi come i matrimoni, che rappresentano una fetta importante del nostro mercato" confida Martino. “Oggi le vendite sono tornate soddisfacenti, e siamo riusciti a resistere grazie alla fedeltà dei nostri clienti, che tornano per la qualità del nostro lavoro”. Ed è subito chiaro che non si tratta di semplice fortuna: durante l’intervista sono diversi i clienti che arrivano, chiedono informazioni e consigli, si siedono sulle poltroncine a loro dedicate e aspettano il loro turno pazientemente.
Per il futuro, la speranza di Luigi è quella di lasciare gradualmente le redini al figlio e poter fare qualche bel viaggio. “L’obiettivo è quello di portare avanti l’attività, nonostante le difficoltà. Non ho eredi, pertanto non so cosa accadrà dopo di me, penso sia difficile trovare qualcuno disposto a subentrare. I costi sono alti, e le multinazionali oggi hanno il potere enorme di influenzare il mercato. Basta vedere con i saldi: siamo costretti a farli partire all’inizio di gennaio, quando la stagione non è ancora iniziata, e la stessa cosa avviene d’estate. Sarà sempre più dura, con gli aumenti delle bollette, dei tassi… Comunque, per il momento, noi riusciamo a andare avanti bene, facendo tanti sacrifici e stando in negozio dalla mattina alla sera, ma non ci lamentiamo”.