Trasformare piccoli angoli di quartiere, insieme, si può: è il caso dei Giardini Malinverni, nel quartiere del Lagaccio, che grazie all’impegno dei volontari vivono una nuova vita dopo anni di degrado e abbandono. E non si tratta solo di pulizia e ordine, ma di ridare letteralmente vita agli spazi riqualificati, con iniziative pensate per bambini, anziani e persone con disabilità e, ovviamente, aperte all’intera cittadinanza.
Il Comitato Giardini Malinverni è nato nel luglio del 2022 per volontà di alcuni cittadini del quartiere che hanno deciso di cambiare volto a questo spazio, diventato simbolo di degrado: un luogo frequentato da tossicodipendenti e spacciatori, reso pericoloso per le famiglie e i bambini per i quali era stato costruito. A guidare i volontari è Maura Olmi, presidente del comitato e legata ai giardini anche per motivi di cuore: i Malinverni erano stati infatti realizzati anche dal suo papà: “Sono andata in pensione nel 2022 e mi sono ripromessa di fare qualcosa per riportare questo luogo alla vita del quartiere. C'era anche un legame affettivo: mio padre ha contribuito a creare questo giardino e mio figlio ci è cresciuto. Vedere questo degrado era inaccettabile” racconta. Quella che un tempo era un’area verde destinata ai bambini e agli anziani era stata invasa da persone che si drogavano pubblicamente, lasciando siringhe persino nei giochi per i più piccoli. "Non potevamo permettere che continuasse così”.
Il comitato è stato creato senza alcun tipo di sostegno economico, né pubblico né privato. I volontari si sono autofinanziati con donazioni spontanee e iniziative per raccogliere fondi, mettendosi subito al lavoro. Maura e gli altri membri del comitato hanno affrontato situazioni complesse e pericolose per restituire i giardini alla cittadinanza: “I primi tempi abbiamo dovuto fare turni notturni, perché c’era un tratto di cancellata mancante, e anche se chiudevamo il parco, i malintenzionati riuscivano a entrare lo stesso. Andavamo noi a presidiare il giardino la sera, sapendo quando si sarebbero presentati. Non è stato facile, spesso eravamo da sole, ma ci siamo fatte forza". Questo impegno personale ha richiesto un grande sforzo fisico ed emotivo, ma è stato indispensabile per allontanare spacciatori e tossicodipendenti.
Uno degli interventi più urgenti è stato completare la recinzione: "Il cancello era danneggiato e permetteva l’accesso di notte. Abbiamo subito cercato di sistemarlo per rendere più sicuro il giardino". Oltre a rendere lo spazio più sicuro, i volontari hanno deciso di abbellire l’area, cercando di recuperare la sua funzione originaria di luogo di incontro per il quartiere. "Abbiamo ridipinto le panchine, ripulito tutto e installato giochi per i bambini. Nessuno ci ha dato una mano: è stato un lavoro di gruppo, fatto interamente dai cittadini". Nonostante la fatica, Maura racconta con orgoglio come il comitato abbia riqualificato l'area con le proprie mani.
Il degrado non è stato solo un ostacolo fisico, ma anche psicologico: per anni i residenti avevano perso fiducia nella possibilità di cambiare la situazione. Maura sottolinea l’importanza di far tornare la gente a frequentare il giardino: "Abbiamo organizzato eventi e iniziative per dare un segnale di continuità. Non volevamo che sembrasse un fuoco di paglia, ma un impegno costante. Per questo abbiamo calendarizzato attività mensili, affinché la gente percepisse che lo spazio era di nuovo vivo". L'obiettivo principale è stato quello di restituire il parco ai bambini, con l’allestimento di una zona giochi e l’organizzazione di attività didattiche: "Abbiamo collaborato con la scuola materna Monticelli per il progetto ‘Giardini fa rima con Bambini’, portando i bambini a giocare e a leggere favole all’aperto. È bellissimo vederli tornare a divertirsi in un luogo che prima era solo sinonimo di pericolo".
Oltre a occuparsi del giardino, il comitato, che oggi conta un'ottantina di iscritti, ha esteso il suo impegno al sociale, organizzando raccolte di coperte e vestiti per i senzatetto. "È iniziato quasi per caso, dopo un evento pre-natalizio. Ora raccogliamo vestiti e coperte per chi ne ha bisogno e li distribuiamo alla stazione Principe," spiega Olmi. Questa iniziativa ha dimostrato ancora una volta la capacità del comitato di rispondere ai bisogni del quartiere, non solo in termini di spazio fisico, ma anche di supporto umano.
L’educazione alla convivenza civile è stata un’altra grande sfida, soprattutto per quanto riguarda i proprietari di cani. "Abbiamo insistito molto affinché le persone rispettassero delle regole. Ad esempio, se ci sono bambini che giocano, i cani devono essere tenuti al guinzaglio. È una questione di rispetto per tutti". Nonostante le difficoltà iniziali, il messaggio del comitato è passato e oggi il giardino è uno spazio pulito e rispettato da tutti.
Con grande orgoglio, Maura riflette su quanto è stato raggiunto in così poco tempo: "Quello che siamo riusciti a trasmettere è l’idea che tutti possono dare il proprio contributo. Non abbiamo mai chiesto a nessuno di tesserarsi, sono state le persone a venire da noi, chiedendo come potevano partecipare. Uno dei nostri obiettivi principali è sempre stato quello di far tornare gli anziani al giardino. In passato, prima dell’abbandono, il parco era un luogo di ritrovo per loro. Abbiamo voluto ricreare quello spirito, organizzando attività per coinvolgerli di nuovo".
Il comitato ha cercato di rendere i giardini accessibili a tutti, collaborando anche con associazioni che si occupano di disabili. "Abbiamo avviato un progetto con l’associazione FORMER, che si occupa di formazione per ragazzi con disabilità. Ogni mercoledì mattina, una classe di ragazzi viene nei giardini per partecipare a piccoli lavori di manutenzione, come raccogliere foglie, tenere pulita l’area giochi e ridipingere le panchine. Questo progetto dà ai ragazzi un’opportunità di integrazione e partecipazione alla vita del quartiere".
Oltre a queste attività, il comitato si sta impegnando per creare spazi dedicati alla ginnastica per anziani e persone con disabilità, installando attrezzature specifiche: "Stiamo aspettando che vengano montate delle postazioni per la ginnastica, come quelle presenti al Porto Antico. Saranno utili per gli anziani e per chiunque voglia mantenersi in forma. L’idea è quella di creare un percorso ginnico nei vari giardini del quartiere".
Questo sforzo ha un duplice obiettivo: non solo rendere il giardino un luogo di socializzazione, ma anche un punto di riferimento per la salute e il benessere della comunità. "Il nostro sogno è che il giardino diventi un luogo frequentato da tutti, dai più piccoli agli anziani, dove ciascuno possa sentirsi accolto e coinvolto" conclude la presidente, sottolineando come, in questi anni, il sostegno del Municipio Centro Est sia arrivato in modo puntuale ed efficace. Traguardi così importanti, in fondo, non si raggiungono utilizzando una bacchetta magica: la vera magia avviene grazie a persone comuni, armate di voglia di fare e con una visione condivisa.