Politica - 21 aprile 2025, 09:20

Elezioni comunali, Toscano (DSP) su Amt: "Questa non è un’azienda pubblica: è un carrozzone fuori controllo"

"A pagare, come sempre, sono i cittadini e i lavoratori onesti. Il Comune paga un servizio che non viene reso. Dove sono i soldi che servivano per assumere quel personale? Perché nessuno chiede conto di questa assenza cronica?" afferma il candidato sindaco di Democrazia Sovrana e Popolare

Elezioni comunali, Toscano (DSP) su Amt: "Questa non è un’azienda pubblica: è un carrozzone fuori controllo"

Questa non è un’azienda pubblica: è un carrozzone fuori controllo. E a pagare, come sempre, sono i cittadini e i lavoratori onesti": così afferma Francesco Toscano, il candidato sindaco di Democrazia Sovrana e Popolare sul tema AMT, denunciando una "una gestione irresponsabile, clientelare, spesso impunita", di un'azienda che "che ogni giorno dovrebbe garantire un servizio efficiente, trasparente e rispettoso delle risorse della collettività. Invece, giorno dopo giorno, emergono scandali, sprechi e comportamenti opachi".

Come già denunciato nel primo comunicato, "le irregolarità non sono isolate: sono sistemiche. E oggi, a sostegno delle segnalazioni raccolte da lavoratori e cittadini, e documentate con prove concrete, presentiamo nuovi e gravi fatti".  Tutto a partire dal fatto che il "Comune di Genova paga AMT per avere in servizio 90 ausiliari del traffico (ADT), figure fondamentali per garantire il rispetto delle corsie preferenziali e delle fermate. Ma da anni, di quegli ausiliari, in strada ce ne sono meno della metà":“Il Comune paga un servizio che non viene reso. Dove sono i soldi che servivano per assumere quel personale? Perché nessuno chiede conto di questa assenza cronica? È un danno economico e un insulto all’efficienza della cosa pubblica”, afferma Toscano.

E ancora: "Dove sono finiti i bus e gli autisti? La carenza di mezzi e personale sta costringendo AMT a tagliare il servizio ogni giorno. Corse che saltano, linee lasciate scoperte, utenti abbandonati alle attese infinite. E tutto questo avviene sotto gli occhi del Comune, che dovrebbe vigilare sull'esecuzione del contratto di servizio. Ma se il servizio non viene erogato correttamente, perché il Comune non interviene?". 

Sul fronte degli investimenti, dopo "continue trasferte a Brescia – tutte ovviamente a spese pubbliche – AMT ha acquistato un camion per lavori in quota che si è rivelato completamente inadeguato: il braccio meccanico tocca i travi delle rimesse e il cestello, che dovrebbe sollevare gli operatori, resta a due metri da terra. Un mezzo inutilizzabile, tornato a Brescia per modifiche da tre mesi": "Paghiamo due volte: prima per comprarlo male, poi per correggerlo. Ma nessuno paga con la propria testa questi errori. Questo è il punto", continua. 

E poi sui filobus, omologati "solo ieri, dopo essere stati presentati e 'inaugurati' a ottobre", da allora sono passati sei mesi, "durante i quali AMT ha dovuto apportare modifiche tecniche": "Il piazzale di Campi è pieno di questi mezzi fermi, che ancora oggi non circolano. “Com’è possibile che siano arrivati a ottobre e siano ancora fermi? Chi risponde di questo ritardo e di questo spreco evidente?”, dichiara. 

Sul fronte della sicurezza, l'episodio  riguarda un veicolo elettrico Peugeot a noleggio, coinvolto in un incidente che avrebbe potuto avere gravi conseguenze, che secondo la stampa, si sarebbe incantato l’acceleratore. Davanti a un sospetto del genere "ogni azienda responsabile avrebbe fermato l'intera serie di veicoli per verifiche approfondite. Ma AMT non ha fermato nulla. Nessuna informazione ufficiale, nessun accertamento. Se davvero c’era un rischio per la sicurezza, perché l’azienda non ha bloccato quei mezzi? È inaccettabile", prosegue.

"E se la sicurezza è presa sottogamba, la morale non va meglio. In biglietteria, un dipendente è stato colto a sottrarre oltre 40.000 euro in quattro mesi. È stato licenziato. Ma il suo superiore, che avrebbe dovuto vigilare, è stato addirittura promosso. Questo è il modo in cui si premia chi chiude un occhio, chi non controlla. È il modello Genova delle clientele silenziose". 

Sullo sfondo, "una gestione del carburante da terzo mondo: mancano sistemi di tracciamento del gasolio, migliaia di litri spariti, serbatoi bucati per prelevarlo. Nessuno ha mai fatto nulla". “Se una piccola azienda avesse falle del genere, chiuderebbe. Qui invece si va avanti come se nulla fosse.”
E mentre l’azienda affonda, spunta una nuova assunzione che ha fatto rumore: quella della figlia del segretario CISL Pugliese, entrata a gennaio. AMT dichiara che si tratta di una selezione esterna del 2023, ma afferma anche che non è obbligata a pubblicare le graduatorie. “Ecco, questo è il punto – ribatte Toscano – in una società partecipata dal Comune, la trasparenza non è facoltativa. È un dovere. Se la graduatoria ci fosse stata e la figlia del sindacalista fosse risultata idonea, nessuno avrebbe potuto dire nulla. Il fatto che non esista – o che non venga pubblicata – lascia spazio al sospetto. E in un’azienda pubblica, il sospetto è già troppo", prosegue Toscano. 

Nel frattempo, in azienda "regna l’assenteismo dirigenziale": "Una figura di vertice come la dottoressa Gavuglio, con doppio incarico, si vede in azienda una o due volte a settimana, e per poche ore. Tutto regolare? A quanto pare, sì. Ma se fosse un lavoratore qualunque a comportarsi così, sarebbe già a casa. A peggiorare il quadro, arrivano i già evidenziati ritardi nei pagamenti ai fornitori. Alcuni non forniscono più materiali. I magazzini sono vuoti, i ricambi non arrivano, la manutenzione si blocca. Ma i proclami sul “rilancio” del trasporto pubblico proseguono indisturbati". 

Infine le ore sindacali: "Un documento ufficiale del 26 gennaio 2011 certifica l’assegnazione di 34.220 ore sindacali l’anno a livello locale – altro che livello nazionale, dove le sigle principali hanno poco più di 3.000 ore. Ore che si sommano alle agibilità ordinarie, equivalendo a decine di dipendenti a tempo pieno pagati per non lavorare, ma per fare attività sindacale". "Non contestiamo il diritto alla rappresentanza – precisa il candidato Sindaco Toscano – ma qui si è andati ben oltre. Questo è un costo occulto che ricade sulle casse comunali. Serve trasparenza e serve subito". 

Francesco Toscano e Democrazia Sovrana e Popolare non hanno intenzione di fermarsi: “Abbiamo iniziato un’operazione verità che non si fermerà davanti a nessuno. Nei prossimi giorni – conclude – presenteremo un dossier dettagliato sulle gare d’appalto, sulle nomine dirigenziali e sulle omertà che coprono questa situazione da troppo tempo. Chi tace è complice. E noi complici non lo saremo mai". 

Ipe


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