Attualità - 24 aprile 2025, 15:00

Bolzaneto, addio ad un'icona del quartiere: chiude la storica cartoleria 'Colombotto'

Attività aperta nel lontano 1920, dopo oltre un secolo ha deciso di abbassare definitamente la saracinesca a fine maggio. La titolare Alessandra Colombotto: “Zero parcheggi, traffico veicolare costante e grande distribuzione ci hanno affossato. Bolzaneto tagliata fuori dalla città”

Bolzaneto, addio ad un'icona del quartiere: chiude la storica cartoleria 'Colombotto'

Dopo oltre un secolo di attivitò, la storica cartoleria di Bolzaneto ‘Colombotto’ ha deciso di abbassare definitivamente la saracinesca e tra poco più di un mese, precisamente il 30 maggio, chiuderà le porte del negozio senza nessuno che ne prenderà le redini. 

Una decisione sofferta ma inevitabile, come racconta con voce ferma la titolare, erede di una storia che inizia nel primo dopoguerra: “Non so dire la data precisa, ma mio bisnonno aveva fondato un bazar, si chiamava Aurora, con l’H. Poi il nome cambiò in Grasso Davide, come lui, e stampava cartoline. Ne abbiamo ancora alcune al negozio, con scritto 'Editoria Grasso Davide' dietro. È una storia lunga, quasi centenaria”, racconta la Alessandra Colombotto.

Dai quattro negozi attivi a Bolzaneto in tempo di guerra, uno per ogni figlio e nipote, alla gestione del padre Gianni, instancabile commerciante capace di “costruire un'attività solida anche nel settore delle forniture per ufficio, fino all’attuale gestione”, creando un filo conduttore con il quartiere e i residenti. 

Non è colpa dell’online, o almeno non solo - precisa la titolare - Noi ci abbiamo provato, anche con piccole piattaforme locali. Ma il nostro lavoro è sempre stato al banco, il contatto diretto con le persone. Ci conoscevano tutti. Solo che ora non ci si passa più”.

Il riferimento è alla nuova viabilità di Bolzaneto, che ha cambiato volto (e traffico) alla zona a partire dal 2018: “Il ponte di San Francesco è stato chiuso, hanno costruito il ponte del Cuneese, che però ha creato un imbuto. Ora ci vuole un’ora per arrivare in zona. E chi lo fa per comprare due matite e un album da disegno?”, afferma. Ma non solo: “Anche le grandi distribuzioni, i mega store cinesi, non hanno aiutato minimamente il contesto in cui viviamo”, prosegue. 

A peggiorare le cose, l’assenza cronica di parcheggi: “Neanche a pagamento li trovi - chiarisce -. E il quartiere, già penalizzato, è stato ulteriormente isolato. Trasta, Murta, Manesseno, Sant’Olcese: clienti storici che ora evitano Bolzaneto perché è impossibile anche solo fermarsi”.

E poi, come se non fosse abbastanza, “la pista ciclabile ha peggiorato tutto”, racconta. “Mio padre è in RSA per la riabilitazione, ci metto un’ora per arrivarci. E mi viene da pensare: se per me è così, figuriamoci per chi vuole solo comprare una penna”. 

Un processo inesorabile, quello della desertificazione commerciale, che sottrae, però, al quartiere dei punti di riferimento, che lo vivono e che soprattutto se ne prendono cura: “Io pulisco il marciapiede, tolgo l’erba e do anche una passata al semaforo - racconta -. Se vedo qualcosa che non mi piace, controllo. Sto un attimo a guardare fuori, a vedere se tutto va bene”. 

Una cartoleria è un’attività povera, con ricarichi bassi e migliaia di articoli da tenere. Senza un po’ di passaggio e un po’ di aiuto, non si regge”, afferma la titolare Alessandra. 

Una storia che si chiude, come tante altre, tra cambiamenti urbani e solitudini commerciali. Ma a Bolzaneto non sarà facile dimenticare quella vetrina piena di colori, matite e ricordi, proprio come hanno dimostrato i residenti in questi giorni: “Sono venuti in tantissimi, come gesto di solidarietà e affetto. Ci ha fatto piacere, è stato emozionante”, racconta Alessandra.