Stava cenando con tutta la famiglia nel suo ristorante preferito quando, quasi fosse un’allucinazione, notò quel profilo e non ebbe dubbi: il Campionissimo, Fausto Coppi, il mito della bicicletta stava sorseggiando un bicchiere di vino rosso ad appena qualche tavolo di distanza.
Strabuzzò gli occhi e pensò che forse doveva lasciar perdere il Vermentino e iniziare subito a bere acqua per evitare altri scherzi della sua mente.
No. Non era nessun gioco strano, né uno scambio di persona: Fausto Coppi era alla Grotta di Sestri Ponente.
In quello che era un vero e proprio riferimento per la comunità, chissà quante persone avranno potuto stringere la mano al mito del ciclismo che in questo ristorante era solito cenare.
La Grotta per diversi decenni è stata un vero e proprio punto di riferimento, un luogo di ritrovo che ha saputo conquistare generazioni di genovesi.
Non solo ristorante, ma anche bar, bottiglieria, caffè, enoteca, gelateria e, persino, birrificio, per le sue diverse declinazioni, la Grotta era un luogo unico e amato, reso ancora più speciale dalle file di tavoli incorniciate da quell’ambientazione che richiamava proprio una grotta, conferendo a questi ambienti un fascino particolare.
Tra piatti della tradizione e vini pregiati, qui non mancava mai quella convivialità.
Con il passare degli anni, però, la Grotta ha perso la sua identità e oggi di quel meraviglioso e suggestivo luogo dove amava rilassarsi perfino Coppi rimane solo un ricordo che si tramuta nella fotografia del cambiamento che la città sta vivendo.
Chi passeggia per Sestri Ponente non trova la Grotta, ma sente l’eco di quelle risate tra amici, rimaste indelebili nella memoria di chi ha potuto viverle, testimone delle trasformazioni di Genova.
Il Ristorante La Grotta di Sestri Ponente è stato molto più di un semplice locale: un simbolo di socialità, tradizione e storia popolare genovese, un luogo dove si intrecciavano storie di vita quotidiana e personaggi famosi.