Sembrava potesse essere la serata buona per riuscire a battere una big del campionato. Nemmeno stavolta, però, il campo sorride al Genoa e sembra anzi restituire un ghigno beffardo al triplice fischio. Bastano di fatto un paio di minuti e poco più al Milan per ribaltare il vantaggio casalingo di Vitinha e conquistare i tre punti con un 1-2 giustificato solamente dall'aver sfruttato meglio gli episodi.
E' stata infatti una sfida giocatasi sulle sliding doors in un “Ferraris” da quasi tutto esaurito. Quelle degli infortuni, perché è decisiva in chiave positiva l'uscita di Fofana per Leao sponda rossonera mentre lo è in negativo quella di Sabelli nel contenere proprio il portoghese. Ma anche quelle degli episodi, tutti sorridenti verso i milanesti col vantaggio sfumato per pochi millimetri di pallone non entrato e poi con l'autorete che nega al Grifone almeno un punto parso più che meritato nei quasi cento minuti.
L'impianto di gioco scelto dal tecnico è lo stesso ormai di sempre, e la formazione ricalca molto quella dell'ultima uscita casalinga con la Lazio con due soli cambi. Uno di questi è Sabelli dall'inizio per Otoa, unico recuperato in casa rossoblù dopo la squalifica, l'altro è l'ex Messias sulla trequarti tra Thorsby e Norton-Cuffy. Ed è proprio l'esterno inglese, nonostante un avvio in forcing dei rossoneri, a creare la prima vera chance del match all'8' chiamando Maignan alla paratissima con un sinistro a giro rasoterra.
Lo stesso estremo difensore è bravo (e anche fortunato) al 23' salvando, a palla quasi interamente dentro, il più classico dei gol dell'ex sulla zampata di Messias sugli sviluppi di un piazzato. Una doppia grande occasione figlia di un Grifone agile nel districarsi tra palleggio e verticalità mettendo in difficoltà un Milan che nemmeno alla mezz'ora deve già cambiare mandando dentro Leao al posto dell'infortunato Fofana, abbassando Loftus-Cheek in mediana.
Il campo dà ragione alla panchina perché nascono dal portoghese i due grossi spaventi per la retroguardia genoana. Il primo spazzato letteralmente via da Vasquez in anticipo su Jovic in piena area piccola al 30', il secondo al 41' con Leali strepitoso coi piedi a dire no a Pulisic.
A metà campo la differenza la fa però un Frendrup che, in apertura di ripresa, è addirittura il più pericoloso dei suoi alla conclusione, senza tuttavia inquadrare la porta. La mancanza di stoccatori non rende comunque onore alla mole di gioco costruita da un Grifone che cresce col passare dei minuti e allora Vieira prova, e centra, la mossa. Al 60' fuori Messias, dentro Vitinha e, dopo nemmeno un minuto, il portoghese la sblocca mandando al volo in buca d'angolo l'assist di Martin.
Diventa una partita a scacchi tra le panchine e vincenti sono stavolta le mosse del tecnico ospite che rimpolpa l'attacco con Gimenez e Joao Felix svoltando in due minuti l'esito del match. Al 76' è Rafa Leao a pareggiare i conti, nemmeno un giro di lancette dopo è invece la sfortunata deviazione di Frendrup per cercare di anticipare Joao Felix a fregare all'angolino Leali. Non basta nemmeno il disperato tentativo della panchina con Ekhator (uno dei pochi pesi offensivi a disposizione) a raddrizzare una sfida che al Genoa, alla fine, porta solo gli applausi convinti del suo popolo.
IL TABELLINO
GENOA-MILAN 1-2
Reti: 61' Vitinha (G), 76' Leao (M), 77' aut. Frendrup (M)
Genoa (4-2-3-1): Leali; Sabelli (46' Zanoli), De Winter, Vasquez, Martin; Frendrup, Masini; Norton-Cuffy (86' Ekhator), Messias (60' Vitinha), Thorsby (73' Ahanor); Pinamonti.
A disposizione: Siegrist, Sommariva; Bani, Otoa, Badelj, Kassa, Nuredini.
Allenatore: P. Vieira
Milan (3-4-3): Maignan; Tomori (79' Walker), Gabbia, Pavlovic; Jimenez (70' Joao Felix), Fofana (28' Leao), Reijnders, Hernandez; Pulisic (79' Musah), Jovic (70' Gimenez), Loftus-Cheek.
A disposizione: Sportiello, Torriani; Gimenez, Chukwueze, Florenzi, Thiaw, Bartesaghi, Terracciano, Camarda.
Allenatore: S. Conceicao
Arbitro: Collu di Cagliari