C’è chi lo chiama “guest star”, ma lui, Mario Scalambrin, ci tiene a ridimensionare: “Io faccio sempre il mio piccolo”. Eppure, il suo nome ha segnato una stagione irripetibile della club culture italiana.
Ed è proprio per questo che sabato 10 maggio Mario sarà protagonista assoluto agli Estoril per una serata tutta dedicata a House Story, evento già completamente sold out, con biglietti e tavoli esauriti in poche ore.
Originario di Imperia, Scalambrin è cresciuto artisticamente tra Finale Ligure e Cannes, attraversando decenni di musica elettronica: “Ho iniziato al Covo di Finale Ligure, poi allo Studio Circus a Cannes. Da lì ho suonato ovunque: in Italia, in Europa… e ho fatto undici anni di residenza al Kamakama di Viareggio. Ho prodotto dischi per Media Records, Time, anche con Gigi D’Agostino”.
"La musica mi ha portato ovunque, tranne in Basilicata – racconta - ed è l’unica regione dove, per caso, non ho mai suonato”.
Il ritorno a Genova non è una tappa nel calendario, ma è un vero e proprio ritorno affettivo: “Ci torno sempre volentieri. Non mi convincono con il cachet, mi convince il posto, la gente. Genova ha un’energia speciale, anche se oggi è difficile far emergere la cultura house. C'è tanta techno, ma sapere che mi chiamano per fare ancora house, come una volta, mi onora”.
Alla serata del 10 maggio, Scalambrin porterà un dj set pensato come un racconto: un viaggio nei suoni che hanno fatto la storia del clubbing italiano. “Mi hanno chiesto un tributo, qualcosa che ripercorra quegli anni. E allora faccio quello che so fare meglio: metto i dischi. E scelgo quelli giusti, quelli che hanno lasciato un segno”.
Nell’evento c’è lo zampino di Fabio de Luca, pr dalla carriera folgorante, impegnato nelle principali discoteche italiane. È lui che ha lanciato il Tributo House Music Story che, per questo secondo appuntamento, ha fatto registrare il tutto esaurito.
Dettaglio che a Scalabrin non è certo passato inosservato: “Me ne sono accorto dagli ‘amici da serata’ – dice ridendo – quelli che non senti mai, ma quando suoni in una città ti chiamano per salutarti e cercare un ingresso. Quando ne ho ricevuti tre o quattro in fila, ho capito che i biglietti erano finiti”.
Ripercorrendo le tappe della sua carriera, Mario Scalambrin riesce a trasmettere emozioni e passione, le stesse che ancora lo portano a mettere le mani sulle consolle e a regalare ore di musica. Per lui il clubbing è ancora un rito collettivo e, non a caso, House Story diventa un’occasione per ritrovarsi, per riascoltare un sound che ha segnato un’epoca e che, grazie a serate come questa, continua a respirare.
La serata del 10 maggio si annuncia come una celebrazione collettiva. Si comincerà alle 21 con dj Celso Ferrè che condurrà la serata fino alla mezzanotte quando a girare i dischi sarà Scalambrin. Un’ora e mezza di set, tra house, garage, echi dal Kamakama e dai club francesi, in un contesto che vuole rendere omaggio a una stagione sonora in cui la pista era un luogo sacro.