Attualità - 09 maggio 2025, 15:18

A Genova gli stati generali degli investigatori privati con il 68° Congresso Nazionale Federpol: “Dobbiamo essere noi a governare l’intelligenza artificiale”

All’Acquario un focus sul tema della privacy della cybersicurezza: “In Italia 160 milioni di sistemi collegati, ognuno è un punto di ingresso”

Per la prima volta da quando è nata 68 anni fa, Federpol ha scelto Genova per il proprio congresso nazionale che ha portato in città investigatori privati da tutta Italia.
Nell’auditorium dell’Acquario si sono confrontati esperti del settore oltre a rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine, con un focus specifico dedicato all’intelligenza artificiale, alla privacy e alle sfide tecnologiche contemporanee. Tra i relatori anche Marco Camisani Calzolari, da 35 anni impegnato nel mondo digitale e della comunicazione strategica, uno dei pionieri del web in Italia, volto noto di Striscia la Notizia. Tra i promotori della tappa in città del Congresso Nazionale di Federpol c’è il genovese Valerio Bottino.

Federpol ogni anno sceglie un tema di attualità e lo affronta con accademici, esperti del settore nel ramo della sicurezza - ha detto ai nostri microfoni il presidente nazionale di Federpol, Luciano Tommaso Ponzi - abbiamo moltissimi esperti di cybersicurezza, di intelligenza artificiale e poi con il focus sulle investigazioni private e la privacy, la tutela dei dati personali. Per noi è un argomento basilare, perché l’investigatore deve essere rispettoso della privacy degli utenti, non possiamo lavorare sotto copertura e ci sono delle criticità per le attuali regole deontologiche che stiamo discutendo per cercare di trovare la quadra”.

Un altro tema che stiamo portando avanti con il garante è quello dell’intelligenza artificiale, è attualissimo - ha aggiunto il presidente - l’abbiamo visto ormai con il furto di identità, le fake news, lo scambio di persona. Possono minare la credibilità delle informazioni. Dobbiamo essere noi a governare l’intelligenza artificiale e non far governare noi dall’intelligenza artificiale. Quindi l’uomo sarà sempre imprescindibilmente colui che può decidere cosa fare o non fare. Non dobbiamo far decidere l’intelligenza artificiale, ma utilizzarla su un binario molto circoscritto e chiaro”.

Marco Camisani Calzolari ha invece portato l’attenzione sulla sicurezza sul web: “Tutti usiamo il digitale e ci sono anche i ‘cattivi’ che provano a portarcene via un pezzo. Dobbiamo capire quanto sia importante la nostra vita digitale, magari facciamo attenzione alle chiavi della macchina ma non alle chiavi digitali, forse perché è una cosa nuova. Voglio far vedere alla gente come sarebbe la loro vita se ne perdessero dei pezzi”.
Poi i dati: “Siamo in mezzo a 160 milioni di sistemi collegati in Italia e saranno sempre di più, ognuno di quelli è un punto di ingresso. Nel mondo solo l’anno scorso ci sono stati tre milioni di attacchi, il phishing è ovunque. Il 45% degli italiani dice di aver ricevuto almeno una e-mail o una chiamata fraudolenta e il grande tema è solo uno: la cultura digitale. Quella è l’unica prevenzione”.
C’è un collegamento tra l’AI e la cybersicurezza, è usata anche per attaccare - ha concluso - è il nostro migliore alleato, ma anche il nostro peggiore nemico, dobbiamo informarci senza sosta su fonti ufficiali. Non si può pensare di andare avanti con la logica del ‘abbiamo sempre fatto così’, il mondo va troppo veloce per pensarla così”.

Redazione