Attualità - 11 maggio 2025, 16:41

Camogli, in quarantamila per la Sagra del Pesce. Il sindaco Anelli: “Un lavoro di squadra straordinario, simbolo della nostra identità”

Tre giorni di festa,  seimila porzioni di pesce distribuite gratuitamente, centinaia di volontari e tutta la cittadina in movimento. La 73ª edizione della sagra è stata un ritrovare la tradizione e la comunutà

Seimila porzioni di pesce, duecento volontari, quarantamila persone.

Un terno che per Camogli vuol dire successo. Nel fine settimana in cui la cittadina di levante diventa protagonista con la sua Sagra del Pesce, che quest’anno ha toccato quota settantatré, il borgo ha fatto segnare numeri da record.

Quarantamila presenze in tre giorni di festa, seimila porzioni di pesce azzurro distribuite gratuitamente, e un’organizzazione che ha mobilitato oltre duecento volontari, venti friggitori, trenta addetti allo stand gastronomico “La Sagra in Tavola” e decine di cittadini impegnati nella costruzione dei tradizionali falò di quartiere.

Il cuore dell’evento resta sempre lei: la maxi padella, 26 quintali di ferro e simbolo inconfondibile della manifestazione. Con i suoi 3,85 metri di diametro e il manico lungo oltre cinque, ha sfornato senza sosta porzioni generose di bughe e sugarelli, forniti dalla storica Martini snc e fritti nell’olio “Fritto Libero!” della Zucchi, azienda cremonese fondata nel 1810 e da anni main sponsor della sagra. Tra i protagonisti silenziosi ma essenziali di questo miracolo popolare ci sono gli “infarinatori”, i cuochi, gli addetti alla logistica e i giovani e meno giovani che rendono possibile, anno dopo anno, l’evento più atteso del calendario camoglino.

La sagra è prima di tutto un rito. Sabato sera la processione in onore di San Fortunato, patrono di Camogli e protettore dei pescatori, ha segnato l’apertura ufficiale della festa, accompagnata dalle confraternite di Camogli, Ruta e del Boschetto, che hanno portato in spalla gli artistici crocifissi tra due ali di folla. Sul sagrato della basilica di Santa Maria Assunta, al termine della corsa rituale dei portatori, lo spettacolo pirotecnico ha illuminato la città, seguito dall’accensione dei tre falò realizzati con mesi di lavoro dai ragazzi dei quartieri Porto, Pinetto e Rissêu: un jukebox vintage, un robot e un’onda con delfini, vere e proprie opere effimere consegnate alle fiamme sotto la regia dell’Associazione Culturale San Fortunato.

Il giorno dopo, come da tradizione, il parroco, don Danilo Dellepiane, ha benedetto il pescato e la grande padella, citando il neo Papa Leone XIV e invitando tutti a costruire una “pace disarmata e disarmante”. È seguito il consueto scambio di riconoscimenti tra istituzioni, aziende e associazioni. Il sindaco Giovanni Anelli ha dato il benvenuto al pubblico e ringraziato la macchina organizzativa: "Una grande soddisfazione per tutti noi e per l’intera città, poter continuare una tradizione ideata dai nostri nonni e tramandata con lo stesso entusiasmo. Un grazie sentito va a tutte le forze dell’ordine, le associazioni, la Pro Loco, i volontari, il vicesindaco Ghisoli, le assessore Caneva e Gambazza, che hanno lavorato sul campo e nei mesi di preparazione".

Un passaggio di testimone simbolico ha coinvolto Tonino Verdina, per 28 anni presidente della Pro Loco e figura storica della Sagra, oggi membro del direttivo e ancora capo-padella, premiato da Vittorio Crovetto, nuovo presidente e volto della continuità.

Non sono mancati i momenti commoventi, come il ricordo di Giuseppe Daniele, infaticabile volontario recentemente scomparso, cui è stato dedicato un tributo ritirato dal figlio Pietro. Emozioni anche nella consegna di un riconoscimento ad Alessio Devoto, autore del manifesto 2025 e responsabile della grafica della Sagra, e ad Alessia Zucchi e Mariella Cerullo, rappresentanti dell’azienda Zucchi, per il sostegno costante e appassionato all’evento. Rinnovato infine il Patto d’Amicizia con Castellabate, rappresentata da Giovanni Pisciottano dell’Associazione Punta Tresino, con cui Camogli condivide, oltre al mare, lo spirito della Festa del Pescato di Paranza, a cui la città ligure parteciperà con la sua padella dal 30 maggio al 2 giugno.


 

I.R.