Una stagione nata male e finita peggio quella della Sampdoria che chiude il suo secondo anno di fila in serie B con una retrocessione amara, risultato di scelte societarie discutibili che hanno portato i blucerchiati a vivere il punto più basso della loro storia.
Dal lavoro dell’ex DS Accardi, ai cambi di allenatori iniziati con Sottil al posto di Pirlo e finiti con l’attesissimo arrivo in panchina di una storica bandiera come Chicco Evani che ha ridato entusiasmo all’ambiente, la stagione 2024/25 della Samp è una stagione da archiviare il prima possibile.
Certo, l’epilogo non è solamente frutto dell’ultimo anno e lo sa bene Corrado Tedeschi, attore e conduttore tv, storico tifoso blucerchiato: “Questa è la conclusione logica di una storia iniziata anni fa – spiega – quando nella società sono entrate persone che con la Sampdoria non avevano nulla a che fare. Figure che non conoscevano la storia e lo spirito di questa squadra, e che l’hanno trattata come un’occasione di speculazione, non come un bene da custodire”.
Una gestione che, secondo Tedeschi, ha prodotto un crollo inevitabile. “È stata una stagione piena di errori, uno dietro l’altro. La partita contro la Juve Stabia - partita che ha condannato la Samp a una retrocessione diretta n.d.r. - è stata emblematica, giocata come se non fosse l’ultima spiaggia. Un’occasione sprecata, l’ennesima. Anche mia nipote, al posto di Niang, avrebbe segnato”.
Nonostante la delusione, però, Tedeschi invita a guardare avanti. E nel farlo, indica con chiarezza da dove ripartire: i tifosi.
“Dallo stadio pieno, dai trentamila che hanno cantato fino all’ultimo. I tifosi sono la parte sana di questa società. Sono loro l’anima emotiva della Samp, l’unico legame vero con il passato. In un calcio che non ha più sentimento, loro sono ciò che tiene ancora in vita questa maglia. Il vero socio di maggioranza”.
L’ex presidente della Samp Massimo Ferrero, in più di un’occasione, non si era lasciato sfuggire l’opportunità di pungolare i tifosi con laconici “un giorno mi rimpiangerete”, ma Tedeschi non ha esitazioni: “Non voglio nemmeno pensarci, voglio solo dimenticare. Chi ha gestito la Samp negli ultimi anni ha preso decisioni incomprensibili. Bastava affidarsi prima a gente come Attilio Lombardo e Chicco Evani, e oggi potremmo parlare di una stagione tranquilla se non addirittura di playoff, non di retrocessione. È servito davvero così tanto per capirlo?”.
Ora però c’è bisogno di stabilità. “Spero che Lombardo ed Evani restino. Hanno dato dignità a una squadra allo sbando, e con loro si è visto un minimo di identità. Il loro arrivo ha permesso un finale di stagione meno disastroso, e se avessero iniziato l’anno in panchina forse sarebbe andata diversamente”.
Quello appena concluso, per Tedeschi, è stato un incubo. “Una sofferenza continua, ma ora basta. È finita. Dobbiamo voltare pagina, anche se fa male. Grandi club sono passati attraverso cadute simili e si sono rialzati. Tocca a noi, e lo faremo partendo da chi non ha mai smesso di crederci e questi sono i tifosi”.
Chiunque verrà a guidare il futuro blucerchiato, secondo Tedeschi, deve saperlo molto bene: “I tifosi sono il vero patrimonio della Sampdoria. Senza di loro, non c’è nulla. Con loro, si può ancora costruire tutto”.