"E' una scelta, per dare al municipio la possibilità di fare scelte condivise e di buonsenso. Che è anche il mio slogan. Per molto, troppo, tempo al di là di lamentarsi di quanto poco ha fatto il comune, questo municipio poco ha prodotto sul territorio. Da presidente di Pro Loco ci siamo attivati per dare visibilità al quartiere e il mio essermi messo in gioco credo sia dovuto a premiare chi ha messo in luce le necessità dei quartieri".
Davide Rossi è il candidato della Lega alla presidenza del municipio Centro Ovest di Genova. 46 anni, consigliere comunale dal 2017. Racconta così la sua candidatura, a meno di una settimana dal voto alle prossime amministrative nel capoluogo ligure. Questa avventura, verso le elezioni di Genova la spiega così, partendo dalle priorità di un eventuale mandato.
Alla domanda su quali siano gli obiettivi principali del Centro ovest di Genova, "lotta seria - dice- alla desertificazione commerciale, con tavoli condivisi per fare in modo che il commercio online possa essere disincentivato rispetto a quello di prossimità, creare dei bandi ad hoc ma anche ascoltare i commercianti quando chiedono posteggi, illuminazione, sicurezza".
"I municipi servono a questo", sottolinea. E sul fronte della sicurezza, Rossi rimarca: "è il primo punto del mio programma elettorale, insieme al tema commercio. Esistono tavoli periodici, insieme alle forze dell'ordine, l'amministrazione, la Asl, per trovare soluzioni. E l'altro passaggio fondamentale sono i presidi h24 permanenti, penso a piazza Vittorio Veneto, dove un cambio di rotta c'è stato con i controlli della polizia locale dalle 8 alle 20 ma non basta. E penso anche ai voltini che potrebbero avere un punto di presidio per dare una presenza effettive sul territorio, così per piazza Masnada, una soluzione condivisa anche contro la proliferazione dei circoli sudamericanti. E serve ascoltare il territorio e un'attenzione anche ai giardini della Fiumara a Sampierdarena perché lo spaccio è h24 e si sposta nelle zone limitrofe".
Il municipio come primo punto di incontro tra i cittadini e le istituzioni, e sulla prima priorità da 'portare a casa', se da un lato resta la sicurezza, dall'altro c'è un tema di igiene e lotta contro il degrado e l'abbandono di rifiuti, in particolare quelli ingombranti. "Diventa un problema complicato, troviamo zone del quartiere invase di spazzatura che vanno attenzionate - dice Rossi - magari anche chiedendo il potenziamento degli ispettori di Amiu ma implementando anche la videosorveglianza".
"Un altro tema su cui vorrei concentrarmi - sottolinea - è rimettere al centro San Teodoro. Che spesso viene emarginata ma ha bisogno di servizi, perché non ha un'anagrafe, uno sportello cup, e queste sono le esigenze che un municipio deve portare avanti per trovare soluzioni che vengano incontro ai cittadini. Altrove è stato fatto dove mancavano coperture, e pensiamo che si possa anche qui creare sinergie e punti di riferimento".
Una vena polemica? "Ma costruttiva: mi aspetterei - continua - che i soldi che sono stati tolti al territorio per altre opere importanti possano ritornare sul territorio. E mi riferisco a lungomare Canepa e alla copertura, perché quei soldi spesi giustamente per il Waterfront credo altrettanto giustamente debbano tornare al territorio".
Ultimo tema, i depositi chimici. Ma non per importanza, piuttosto in attesa del verdetto del consiglio di Stato, mentre il candidato sindaco Pietro Piciocchi giorni fa ha ammesso di non essere 'innamorato' a tutti i costi dell'opzione ponte Somalia, ma anzi in caso di altre ipotesi di voler aprire ad altre discussioni sull'allocazione.
"Noi siamo allineati a questa idea - conclude - è evidente che i depositi vanno spostati da Multedo e non possono stare a 5 metri dalle case. E' altrettanto vero che possono essere trovate soluzioni diverse da ponte Somalia. Non decide chiaramente l'amministrazione, tantomeno il municipio, ma in un quartiere che ha già tante servitù va rivendicato".