"Ieri pomeriggio sono tornata a Villa Gentile. È un luogo che conosco come casa, e ogni metro di questa pista racconta la storia della mia famiglia. Mio padre era il custode di questo impianto, e insieme abbiamo condiviso qui momenti che hanno segnato la mia vita. Qui è il mio punto di partenza". così afferma Silvia Salis, la candidata sindaca del centrosinistra in vista delle prossime elezioni amministrative.
Assieme a lei, anche il figlio Eugenio "che porta lo stesso nome di mio padre e che, con sorpresa, ha mostrato una certa dimestichezza con il martello": "Dev’essere una cosa di famiglia. Tornare qui con lui ha reso tutto ancora più reale: le radici, i ricordi, e il senso di responsabilità verso quello che verrà", chiarisce.
In questo campo Salis sottolinea di aver "scoperto cosa può rappresentare davvero lo sport: una scuola di disciplina, uno spazio di inclusione, una possibilità concreta di crescita. Mi ha insegnato il rispetto delle regole, la forza del gruppo, la bellezza della diversità".
"Vorrei che ogni ragazza e ogni ragazzo a Genova potesse vivere lo sport come un diritto, non come un privilegio. Perché lo sport non è solo competizione: è una promessa di futuro, un modo per sentirsi parte di qualcosa, una chiave per cambiare la propria storia", conclude.