Il check-in? Si può fare, ancora, da remoto. La recente sentenza del TAR del Lazio, emessa il 27 maggio 2025, segna un cambiamento importante per il mondo delle locazioni brevi e delle strutture ricettive. Con questa decisione, infatti, è stata annullata la circolare del Ministero dell’Interno del 18 novembre 2024, che obbligava i gestori a identificare gli ospiti esclusivamente di persona, escludendo così l’utilizzo di sistemi di self check-in e dispositivi automatizzati come le key box.
Questa circolare era stata introdotta con l’intento di aumentare la sicurezza in vista di eventi di grande richiamo, come il Giubileo 2025. Tuttavia, aveva sollevato molte preoccupazioni tra i proprietari e i gestori di immobili turistici, soprattutto in regioni come la Liguria, dove il turismo legato agli affitti brevi è molto diffuso. Solo nella provincia di Genova, ad esempio, si contano oltre 12.500 strutture registrate, concentrate soprattutto nel centro storico, un’area particolarmente apprezzata dai visitatori.
La sentenza del TAR ha accolto il ricorso della Federazione delle associazioni di ricettività extralberghiera (Fare), che ha contestato la rigidità dell’obbligo di identificazione in presenza, sottolineando come le moderne tecnologie di check-in da remoto siano in grado di garantire un adeguato livello di sicurezza e tracciabilità degli ospiti. Questo pronunciamento apre dunque la strada all’utilizzo di strumenti digitali che semplificano la gestione degli arrivi, riducendo al contempo gli oneri burocratici per chi opera nel settore.
Prima di questa sentenza, le norme ministeriali vietavano la trasmissione a distanza dei documenti di identità e impedivano l’accesso agli alloggi tramite codici o key box, imponendo invece la verifica diretta e la comunicazione immediata alla Questura tramite il portale “Alloggiati Web”. Queste disposizioni riguardavano tutte le strutture ricettive, dagli alberghi ai bed & breakfast, fino ai resort e alle piattaforme digitali di affitti brevi.
Per le amministrazioni locali, la sentenza rappresenta un duro colpo, soprattutto in città d’arte come Genova, dove la proliferazione degli affitti turistici ha sollevato non poche tensioni. La nuova sindaca Silvia Salis è già al lavoro per raccogliere l’eredità delle iniziative avviate dalla precedente giunta, con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra lo sviluppo turistico e la qualità della vita dei residenti, tutelando così il tessuto sociale della città.