Cultura - 16 giugno 2025, 14:55

Tredici tappe per scoprire la bellezza che abita i luoghi, torna Liguria delle Arti

Dal 20 giugno al 6 settembre, alla scoperta di luoghi straordinari tra costa ed entroterra. Petruzzelli: “Portiamo le persone verso le opere, non il contrario”. Montanari: “Un museo a cielo aperto che va abitato e rispettato”

Torna per l’ottavo anno consecutivo Liguria delle Arti, il viaggio culturale ideato da Pino Petruzzelli e sostenuto da Regione Liguria, che attraversa borghi, pievi, chiese e scenari poco conosciuti per raccontare la bellezza nascosta del territorio attraverso parole, musica e immagini. Dal 20 giugno al 6 settembre, tredici appuntamenti gratuiti, ognuno in una località diversa, offriranno al pubblico uno spettacolo unico in cui si intrecciano letteratura, poesia, teatro, arte figurativa e musica classica.

A dare il via al programma sarà Spotorno, venerdì 20 giugno, con un evento nella Chiesa della Santissima Annunziata dedicato al pittore barocco Giovanni Andrea Carlone, autore dell’“Apparizione del Bambino a San Filippo Neri”, al centro della serata. Accompagnato dalle musiche di Filippo Taccogna della Giovine Orchestra Genovese, l’incontro inaugura una rassegna che unisce arte e territorio in una forma di spettacolo dal vivo partecipato e diffuso.

Pur non prendendo parte direttamente agli spettacoli di quest’edizione, il neo assessore alla Cultura di Genova e storico dell’arte Giacomo Montanari ha voluto sottolineare la propria vicinanza alla rassegna, che lo ha visto da sempre protagonista: “Questo è un programma a cui mi onoro di aver partecipato sin dalla prima edizione. È la straordinaria intuizione di quanto sia necessario oggi portare le persone dalle opere e non le opere dalle persone. È un programma ricchissimo, fatto di grandi scoperte, di luoghi che hanno delle caratteristiche eccezionali ma che alle volte non salgono agli onori delle cronache”.

Montanari, tra i maggiori esperti del barocco genovese, ha citato con emozione il pittore Carlone: “Un esempio, a me molto caro, è proprio il primo appuntamento, perché fa parte della storia di un artista quasi dimenticato, Giovanni Andrea Carlone, a cui ho dedicato dieci anni di lavoro universitario. Ritrovare queste figure nei nostri territori ci fa comprendere la dimensione internazionale che Genova e la Liguria hanno avuto nel Seicento”.

E rilancia con una visione futura: “Parlando con Pino Petruzzelli mi piacerebbe poter pensare a una formula di Liguria delle Arti che diventi anche una ‘Genova delle Arti’, declinata sul territorio metropolitano. Genova merita di essere percorsa da esploratori inesausti di un patrimonio meraviglioso, come valore di vita e benessere”.

Pino Petruzzelli, ideatore e voce narrante della rassegna, racconta così il senso profondo del progetto: “Siamo andati a cercare luoghi dimenticati o mai valorizzati, dove magari scopri un Guido Reni in una chiesa di Albenga o un’Ultima Cena di Domenico Piola con Gesù davanti alle cozze al limone a Pieve di Teco. A Montalto Carpasio, un paese minuscolo, trecentocinquanta persone sono salite dalla costa per vedere un’opera di Ludovico Brea. Questa è la Liguria che parla, e noi la ascoltiamo”.

Secondo Simona Ferro, assessore regionale alla Cultura, “Liguria delle Arti è una delle rassegne culturali più apprezzate. Tredici spettacoli che fondono poesia, teatro e musica nei luoghi più belli della nostra regione. È anche un’opportunità per far crescere il turismo culturale e far conoscere ai giovani la ricchezza di un territorio spesso dato per scontato".

Il successo di Liguria delle Arti è anche il risultato di una sinergia ampia: oltre ottanta Comuni coinvolti nel tempo, partnership con la GOG, i Conservatori di Genova e La Spezia, la Camera di Commercio, Coop Liguria, e quest’anno anche la Diocesi di Albenga-Imperia con il progetto Formae Lucis. Ogni appuntamento è una prima assoluta, un evento irripetibile che racconta l’identità ligure come un intreccio di storie, paesaggi e memoria.

Tra le tappe più attese: Albenga, dove sarà possibile ammirare un dipinto di Guido Reni, Rapallo con Bernardo Strozzi, Chiavari e Lavagna con Lorenzo Fasolo, e poi Pieve di Teco, Trebiano, Imperia, Lavagna. Ogni luogo scelto non è casuale, ma parte di un’idea forte: fare della cultura uno strumento di comunità.

Viviamo davvero in un museo a cielo aperto” – ha ricordato Montanari – “e dobbiamo imparare anche a rispettarlo questo meraviglioso luogo che è la Liguria, così densa di patrimonio”.

Liguria delle Arti non è una semplice rassegna: è un motore che sa riportare le persone a incontrare la bellezza dove essa è nata, senza mediazioni ma nella forma più diretta possibile: quella dell’arte vissuta insieme.