Attualità - 19 giugno 2025, 15:13

Cultura, giovani e società: il Teatro Nazionale di Genova scommette sul futuro nel segno della comunità

Presentata la nuova stagione 2025–2026. Livermore: “Il teatro è tuo, restituiamo arte e senso alla collettività”. Salis: “Un progetto inclusivo, il Comune sarà al fianco del Nazionale”

Non solo un cartellone, ma una visione. La stagione 2025–2026 del Teatro Nazionale di Genova si presenta come una dichiarazione di intenti, con quasi cento spettacoli, diciotto produzioni e una varietà di titoli che spaziano dai classici alla nuova drammaturgia, attraversando tutti i generi teatrali.

Nel foyer completamente rinnovato, segnato da una nuova facciata che dialoga con la città e il suo contesto, il teatro si trasforma in uno spazio condiviso, non proprietà di un’élite ma diritto collettivo, dove formare pensiero, cittadinanza e cultura.

Un messaggio che si riflette nel claim scelto per la stagione: “Il teatro è tuo”. Non uno slogan, ma una presa di posizione: quella di un teatro pubblico che si offre come casa comune, presidio culturale aperto ai quartieri e alle nuove generazioni.

Il teatro è arte che restituisce alla gente ciò che le appartiene. È uno spazio che ci mostra per ciò che siamo, anche quando non vogliamo guardarci. Farlo significa onorare una funzione antica 2500 anni”, ha spiegato il direttore Davide Livermore, alla guida del Teatro dal 2021.

Accanto all’annuncio della nuova stagione, Livermore ha anticipato l’avvio di visite guidate immersive, pensate per raccontare la storia del teatro genovese – oltre 70 anni di memoria culturale – attraverso le immagini raccolte nella sala.

La stagione si aprirà sabato 11 ottobre con Il lutto si addice a Elettra di Eugene O’Neill, riscrittura moderna dell’Orestea ambientata nella borghesia americana. Uno spettacolo che parla di eredità familiari, dolore e memoria, diretto da Livermore con protagonista Elisabetta Pozzi, anche direttrice della scuola di recitazione Mariangela Melato, eccellenza formativa del teatro nazionale.

Raccontare i dolori che ci portiamo dietro – sottolinea Livermore – ci aiuta a prenderci la responsabilità di illuminarli”.

Tra i numeri che confermano la vitalità del Teatro Nazionale c’è quello del pubblico under 30, che ha superato le 22.000 presenze: un risultato che premia l’attenzione ai linguaggi contemporanei e la presenza di giovani in scena.

Abbiamo costruito una proposta che unisce generi diversi, dal DJ set alla prosa classica – ha spiegato il presidente Alessandro Giglioper un pubblico eterogeneo. Abbiamo intercettato i linguaggi dei giovani, e la risposta è stata forte". 

A proposito della nuova stagione, Giglio prosegue: "Credo che questa nuova stagione sia ancora più all'insegna di questo percorso, e che possa segnare una grande sorpresa continua, l'arte della sorpresa. Lo slogan del teatro è 'il teatro è tuo', e questo vuol dire che è tuo per tutti, per tutte le persone che verranno, indipendentemente dall'età, dal certo, dalla provenienza culturale, dai gusti, dal genere di appartenenza, ed è questo. Il segno preciso che la stagione vuole dare alla nostra città”.

Questa stagione nasce da un’idea chiara di teatro pubblico: produrre spettacoli, formare artisti, coinvolgere i territori. È un teatro diffuso, con sedi attive nei diversi quartieri, come il Teatro Modena a Sampierdarena, e radicato, che parla attraverso il linguaggio della scuola teatrale e della formazione professionale.

Questo teatro – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Giacomo Montanariè la casa dei genovesi. La cultura è un bene condiviso. Invitiamo tutti a viverlo, riconoscendolo come proprio. Noi qui parliamo di un bene condiviso, di una cultura che è condivisa, che sta sui territori, che l'interroga e che gli porta un valore straordinario, aggiunto ad esempio dalle sedi decentrate come il teatro Modena, che mi fa sempre piacere ricordare perché è un teatro storico, che si trova nel quartiere di Sanpierdarena, e quindi questa programmazione diventa ancora più significativa, perché spinge la città a costruirsi come parte integrante di un bene. Questo è quello che vorremmo fosse la cultura sempre, qualcosa di pubblico, di condiviso, di accessibile".

"Il lavoro che è stato fatto - continua Montanari - è straordinario, proprio in virtù di questa partecipazione delle persone, con cifre anche molto alte di biglietti venduti, di abbonamenti, e voglio ricordare anche l'impegno molto forte sulla formazione dei giovani. Qui c'è una scuola di livello nazionale che dura da moltissimo tempo e che ancora sforna eccellenze in questo tipo di arti performative. Quindi abbiamo oggi bisogno di rivendicare la nostra presenza, il nostro voler far parte di questa istituzione, che non è qualcosa di slegato della città, ma è qualcosa che ne sta proprio al centro, al cuore.Quindi una comproprietà importante, l'invito per tutti i cittadini è di far parte di questa storia, di sentirsi proprio, di riconoscersi in una proprietà condivisa. Quindi venite al teatro, vivete gli spettacoli, le attività che vengono fatte durante l'anno, anche molto varie, diciamo con anche tagli diversi, la programmazione anche natalizia, con questi spettacoli molto inclini al coinvolgimento anche del pubblico più giovane, fatene parte, è una bella avventura che vogliamo vivere insieme”.

Anche la sindaca Silvia Salis, al suo debutto ufficiale nella stagione culturale della città, ha sottolineato l’importanza di un progetto che definisce “coraggioso e inclusivo”: “Davide Livermore e Alessandro Giglio hanno avuto il coraggio di usare un programma innovativo, è un teatro che mira molto anche all'inclusione, questo è anche importante, biglietto sospeso, tariffe agevolate, un impianto per le persone ipoudenti,  credo che questo sia un teatro dall'inclusività massima, sia tecnica che culturale, un programma coraggioso. La cultura deve portare a pensare, a cercare strade nuove per cui va dato ampio spazio di sperimentazione, è questo che il Comune farà sempre".

Il programma attraversa grandi classici e nuove scritture, proponendo nomi come Shakespeare, Haruki Murakami, Annie Baker, Tennessee Williams, Franco Branciaroli, Lella Costa, Stefano Massini, Silvia Gribaudi, Davide Enia, Massimo Popolizio, Emma Dante, oltre al Festival dell’Eccellenza al Femminile e alla rassegna internazionale Circumnavigando.

Le quattro sale del teatro – Ivo Chiesa, Modena, Duse e Mercato – permettono una programmazione capillare e una reale prossimità culturale con la cittadinanza.

Da oggi e fino al 14 luglio (20 per le sottoscrizioni on line) è attiva la nuova campagna abbonamenti, che revede formule flessibili da cinque, dieci, quindici e venti spettacoli, con sconti fino al 70% e tariffe dedicate agli under 30. L’iniziativa rappresenta un ulteriore passo verso un teatro accessibile, inclusivo e vissuto.

Il Teatro Nazionale di Genova si conferma un’istituzione viva, capace di leggere i tempi e costruire comunità intorno all’arte. Non solo una stagione teatrale, ma una proposta culturale e politica, che pone al centro le persone, i luoghi, le memorie e le possibilità del presente.

Perché il teatro è tuo, e oggi più che mai, serve ricordarlo.