Era il 1940 quando al Teatro Carlo Felice andava in scena Il Campiello. Dopo ottantacinque anni la commedia musicale che fonde la Venezia settecentesca di Goldoni e una scrittura novecentesca di straordinaria vivacità, torna a calcare le assi del teatro lirico genovese.
Ma di ritorni, per la stagione 2025-2026 del Carlo Felice, ce ne sono diversi, in un gioco di rimandi che si muove tra passato e futuro.
Ecco allora che Naviganti, il fil rouge della programmazione, traccia la rotta verso un nuovo futuro senza dimenticare quanto finora fatto ma rievocando la vocazione marinara della città, nel continuare il percorso coniugando tradizione e apertura.
A presentare il programma è stato il nuovo sovrintendente Michele Galli, che ha sottolineato il legame tra continuità e rinnovamento: “Questa è una stagione in continuità con quella definita dal dottor Orazi e dal maestro Conte, che ringrazio. Ma abbiamo introdotto elementi di novità: il ritorno del Don Giovanni dopo tredici stagioni (sarà questo il titolo di apertura della stagione lirica n.d.r.) e, nel 2026, Il campiello, che mancava dal 1940. A dicembre torna anche il balletto”.
Poi l’invito diretto: “Dico ai genovesi: state vicini al teatro della vostra città. Il teatro è di tutti. Vi aspetto il giorno dell’inaugurazione, a ottobre”.
Il direttore artistico Federico Pupo ha evidenziato l’approccio narrativo della programmazione “Non è un cartellone, è un racconto. Ogni titolo ha un’identità forte, ogni tappa è parte di un percorso. Don Giovanni esplora il confine tra eros e colpa, La bohème parla ai giovani dell’Accademia. E Il nome della rosa di Filidei è una tappa simbolica: un’opera contemporanea che parla di verità, fede e linguaggio. Questo è navigare: attraversare la complessità con strumenti nuovi, senza perdere la rotta”.
Il programma comprende otto opere, un balletto e undici concerti sinfonici, con titoli che uniscono la tradizione italiana (Macbeth, Il trovatore, Cavalleria rusticana) e la sperimentazione (Il campiello, Il nome della rosa).
Alla presentazione della nuova stagione ha preso parte anche l’assessore alla Cultura del Comune di Genova, Giacomo Montanari: “Sarà una stagione meravigliosa, con un impatto che ci auguriamo il più alto possibile - ha raccontato. Si è lavorato per ottimizzare i costi senza compromettere la qualità, aumentando le repliche per rendere la lirica più accessibile. L’opera non è lontana dalla vita delle persone. Questa stagione è una carta nautica che invita a salire a bordo: è anche un percorso formativo, culturale, identitario. Il Carlo Felice tornerà a essere il cuore pulsante dell’offerta culturale cittadina. Tanto lavoro è stato fatto, tanto resta da fare. Ma l’obiettivo è chiaro: engagement e tutela dei lavoratori come fondamento”.
Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, ha ricostruito il percorso recente dell’ente: “I tempi difficili si sono chiusi nel 2017. Abbiamo trovato trentasei milioni di debito, oggi siamo a otto bilanci in positivo. Abbiamo investito dieci milioni in una nuova macchina scenica, costumi, magazzini. Il Carlo Felice è in buona salute, anche grazie all’energia del nuovo sovrintendente”.
Poi ha fissato l’obiettivo: “Non ci basta essere la quinta fondazione lirica italiana. Vogliamo arrivare sul podio. Dobbiamo lavorare sul marketing per attrarre pubblico da fuori Genova e coinvolgere i giovani. La Regione continuerà a sostenere, finanziare e far crescere questa realtà. Quest’anno tornano anche i Balletti di Nervi, manifestazione internazionale che recupera un’eccellenza storica degli anni Ottanta e Novanta. E grazie al programma estivo, il teatro si muoverà in tutta la Liguria”.
Certo, la situazione del teatro è stata spesso al centro delle colonne di cronaca ma l’impegno e il dialogo tra l’Amministrazione e i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo è aperto e chiaro, emblema della volontà di trovare soluzioni concrete.
Ne ha parlato con chiarezza la sindaca Silvia Salis: “Dal mio arrivo e con la nuova giunta abbiamo instaurato un dialogo positivo con il sovrintendente e i dipendenti. Ci sono temi aperti, certo, ma il dialogo è collaborativo. Questa stagione è costruita come un viaggio: ambiziosa, tradizionale, ma anche innovativa e inclusiva”.
E ha aggiunto: “Il lavoro del sovrintendente va in una direzione precisa: avvicinare la lirica alla città, ma anche a chi viene da fuori. Il teatro deve essere sempre più sostenuto da soci e privati: per questo ho confermato Enrico Musso vicepresidente. Ho incontrato il sottosegretario Mazzi per presentare le necessità strutturali del teatro, compresa la sicurezza sul lavoro. Oggi celebriamo l’inizio di questo viaggio”.
Tra le tante suggestioni, che si concentrano sul portare sempre più giovani sulle poltrone del teatro, ce n’è un’altra che unisce marketing, cultura e turismo ed è quella che immagina un prodotto pensato per chi arriva in città durante una crociera: offrire un prodotto ad hoc per invogliare a scoprire le eccellenze artistiche in campo teatrale e non solo della città.
LA STAGIONE
Ad aprire la stagione, dal 3 al 12 ottobre 2025, sarà appunto Don Giovanni di Mozart nell'allestimento di Damiano Michieletto, con scene di Paolo Fantin, costumi di Carla Teti e luci di Fabio Barettin, che arriva dal Teatro La Fenice di Venezia. Sul podio Constantin Trinks che dirige un cast internazionale guidato da Simone Alberghini e Gurgen Baveyan nel ruolo del protagonista. Accanto a loro, in alternanza Desirée Rancatore e Irina Dubroskaya (Donna Anna), Jennifer Holloway e Monica Zanettin (Donna Elvira), Ian Koziara / David Ferri Durrà (Don Ottavio), Giulio Mastrototaro e Bruno Taddia (Leporello) e ancora Mattia Denti (I Commendatore), Alex Martini e Chiara Fiorani (Masetto e Zerlina). L'opera, fulcro della trilogia mozartiana con Da Ponte, si muove tra leggerezza e abisso, tra commedia e dannazione.
Michieletto ne esplora la dimensione psicologica e sociale con uno sguardo contemporaneo, che accosta al cinismo del protagonista la fragilità delle relazioni e delle identita.
Segue, dal 14 al 23 novembre, Cavalleria rusticana di Mascagni, in un allestimento in coproduzione con il Maggio Musicale Fiorentino, firmato da Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi con scene di Federica Parolini. Davide Massiglia sul podio, Marta Torbidoni e Valentina Boi, Luciano Ganci e Leonardo Caimi si alternano nei personaggi di Santuzza e Turiddu mentre Gezim Myshketa e Massimo Cavalletti in quello di Alfio; Mamma Lucia sarà Manuela Custer, Nino Chikovani invece Lola. La regia, intensa e teatrale, sottolinea la ritualità del dramma verista, dove il contrasto tra le ragioni del sentimento e la ferocia del contesto sociale diventano elemento scenico. In musica, Mascagni innesta sui moduli operistici tradizionali una scrittura orchestrale modernissima per tensione e colore, restituendo al canto un'espressività radicale. Il balletto torna protagonista a dicembre con Coppélia di Delibes, dal 19 al 21. La storica coreografia di Amedeo Amodio, su scene originali di Emanuele Luzzati e costumi di Luisa Spinatelli, rinnova un titolo classico con vitalità narrativa. La partitura di Delibes, trasparente e melodica, sostiene la leggerezza ironica del racconto e accoglie nuove contaminazioni sonore, in un clima onirico e festoso che trasforma il meccanismo in danza. Sul podio Paolo Paroni, mentre in scena ci saranno le stelle e il corpo di ballo della Daniele Cipriani Entertainment.
Dal 15 al 23 gennaio 2026 va in scena Il trovatore di Verdi, capolavoro del repertorio romantico italiano. Giampaolo Bisanti dirige un cast vocale di grande rilievo - con Erika Grimaldi, Clémentine Margaine, Fabio Sartori e Ariunbaatar Ganbaatar come protagonisti (in alternanza con Iwona Sobotka, Chiara Mogini, Samuele Simoncini e Leon Kim) - in un allestimento del Carlo Felice firmato da Marina Bianchi con scene e costumi di Sofia Tasmagambetova e Pavel Dragunov. Dramma popolare e metafisico, dominato dal fuoco, Il trovatore è costruito come un racconto epico: duelli, notti stregate, vendette, bambini rapiti; ma Verdi lo imposta come un'opera interiore, affidando alla voce e al colore orchestrale il compito di mettere in scena i drammi assoluti dell’umanità.
Febbraio è il mese di Tristan und Isolde, in scena dal 13 al 22 con un nuovo allestimento del Teatro Carlo Felice diretto da Donato Renzetti. La regia di Laurence Dale con le scene e i costumi di Gary McCann, affrontano il dramma wagneriano per eccellenza: l'amore che si fa destino, il tempo che si spezza, la notte che vince sul giorno. Con Tilmann Unger, Marjorie Owens e Daniela Barcellona tra gli interpreti principali, l'opera diventa un'esperienza quasi sacrale. La musica - di inarrivabile continuità senza fine - scioglie ogni legame con la tradizione per aprirsi al flusso continuo.
Dal 13 al 18 marzo, Il campiello di Wolf-Ferrari in una produzione della Fondazione Arena di Verona con la regia di Federico Bertolani e la direzione di Francesco Ommassini per riscopre una commedia musicale raffinata, che fonde la Venezia settecentesca di Goldoni con una scrittura novecentesca vivace e coloratissima. Bianca Tognocchi, Gilda Fiume, Benedetta Torre e Paola Gandina sono le interpreti femminili di un cast numerosissimo tutto italiano. L'arguzia del libretto si sposa a una partitura luminosa, teatrale, piena di motivi popolari che omaggia la tradizione della commedia dell’arte.
In aprile, dal 10 al 19, debutta a Genova Il nome della rosa nuova opera di Francesco Filidei, tratta dal romanzo di Umberto Eco che ha avuto la prima assoluta a Milano, con grande successo, alcune settimane fa. La commissione e l'allestimento sono frutto di una coproduzione con il Teatro alla Scala e l'Opéra di Parigi; Damiano Michieletto firma regia, con scene di Paolo Fantini, costumi di Carla Teti e drammaturgia di Mattia Palma; sul podio uno specialista della musica contemporanea come Tito Ceccherini. Fanno parte del cast numerosissimo nomi celebri come Daniela Barcellona, Luca Tittoto, Fabio Maria Capitanucci, Giulio Pelligra e Filippo Mineccia. Filidei per la musica e Michieletto per quanto riguarda lo spettacolo costruiscono un racconto denso, fatto di silenzi, fughe, invocazioni, in cui l'enigma e l'eresia diventano temi sonori e visivi di un'opera che si interroga il senso della verità e della conoscenza.
A maggio, dal 15 al 24, va in scena Macbeth di Verdi in un nuovo allestimento coprodotto con un gruppo di teatri che comprende anche quelli di Pisa, Reggio Emilia e Ferrara. La regia di Fabio Ceresa lavora sul tema dell'ambizione e dell'ossessione, con la direzione musicale di Sesto Quatrini e protagonisti George Gagnidze e Lidia Fridman. La scrittura verdiana, ricca di sperimentazioni, cerca nel ritmo e nel timbro l'espressione del potere e del suo rovescio. Il coro diventa presenza collettiva, mentre la voce di Lady Macbeth - antieroina senza pace - traccia una linea nuova per la vocalità e il teatro ottocentesco.
Infine, dal 16 al 21 giugno, La bohème di Puccini conclude la stagione con una produzione che coinvolge i giovani cantanti dell'Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale del Carlo Felice. Sul podio Donato Renzetti, la regia è di Augusto Fornari con scene e costumi di Francesco Musante. Ambientata in una Parigi che pulsa di sogni e di miseria, l'opera racconta la fragilità della giovinezza con la chiarezza narrativa e musicale che ha fatto di Puccini il più grande operista italiano del suo tempo. Una chiusura affidata a chi, domani, sarà chiamato a tenere viva la fiamma dell’opera.
Anche la Stagione Sinfonica 2025/2026 si collega alla suggestione dei Naviganti, proponendo un itinerario tra pagine fondamentali del repertorio, sguardi sul Novecento e rarità contemporanee. Undici appuntamenti da ottobre a giugno, con l'Orchestra e anche il Coro del Teatro Carlo Felice, insieme a direttori e solisti di rilievo.
Il Concerto inaugurale (30 ottobre), diretto da Lü Jia, ospita uno dei più apprezzati solisti italiani di oggi, il violoncellista Ettore Pagano, poco più che ventenne, è acclamato sui palcoscenici di tutto il mondo. Programma interamente di musiche francesi con Debussy, il concerto di Saint-Saëns e Franck. Il 20 novembre è la volta di Russia & America, un programma che intreccia Cajkovskij e Borodin con il Concerto di Barber affidato ad un un'altra solista di fama internazionale come la violinista Francesca Dego e la direzione di Christopher Franklin. Il 27 novembre, con Berio 100, la stagione festeggia l'anniversario della nascita del compositore ligure, affiancando il suo Rendering da Schubert a una prima genovese del brano di Enrico Scaccaglia, vincitore del Concorso Internazionale di Composizione "Luciano Berio" 2022, quindi si approda sul repertorio più consolidato con la Prima Sinfonia di Brahms; sul podio uno specialista della musica di oggi come Marco Angius. Nel periodo natalizio, l'11 dicembre, una monumentale pagina sacra, Elias di Mendelssohn, affidata alla lettura di Diego Fasolis. Il pomeriggio del 1° gennaio il Teatro Carlo Felice aprirà le sue porte per un grande augurio alla città con il Gran Concerto di Capodanno diretto da Hartmut Haenchen e un programma di pagine da opere e operette celebri. Il 19 febbraio Donato Renzetti è impegnato in un concerto dal titolo Byron & Shakespeare, in cui si ascolteranno l'Ouverture per Manfred di Schumann e le musiche per Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn. Il 16 aprile sarà Beethoven 199: in attesa delle grandi celebrazioni per il bicentenario del compositore di Bonn, un programma costruito attorno a Ouverture e Sinfonie giovanili sotto la bacchetta di Federico Maria Sardelli. II 24 aprile il pianista Alexander Gadjiev - già finalista del Concorso Chopin - affronta il celebre e virtuosistico Concerto n. 2 di Rachmaninov accanto alla Quinta Sinfonia di Sostakovic, con Samuel Lee (vincitore della Malko Competition) sul podio. Il 21 maggio Sesto Quatrini guida Generazione 80, un concerto dedicato a due compositori italiani appunto della cosiddetta "generazione dell'Ottanta"', cioè Respighi e Casella, mentre il 28 maggio il compositore e violoncellista Giovanni Sollima firma un programma originale tra Haydn e pagine proprie.
Appuntamento conclusivo il 25 giugno con Donato Renzetti sul podio per la Sesta Sinfonia di Mahler, una delle opere più imponenti e visionarie della storia sinfonica del Novecento.
La campagna di rinnovo abbonamenti e di acquisto dei nuovi partirà venerdì 4 luglio 2025, mentre i biglietti per i singoli spettacoli e i concerti saranno disponibili da lunedì 21 luglio 2025.