Politica - 09 luglio 2025, 16:20

Genova snodo digitale del Mediterraneo: Rixi rilancia su dati, cavi e sicurezza sottomarina

Il viceministro parla di un business che nel 2027 potrebbe raggiungere i 30 miliardi di dollari e di un capoluogo ligure “come uno degli hub principali a livello europeo”

Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Nel mare di Genova si riflette il futuro invisibile fatto di flussi di dati, cavi sottomarini, droni subacquei e nuove sfide strategiche. Lo ha ribadito oggi il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, intervenendo in collegamento video alla quarta edizione dell’evento ‘Economia del Mare’, in programma alla Sala delle Grida del Palazzo della Borsa.
Genova si riconosce come uno degli hub principali a livello europeo”, ha detto Rixi, ricordando come oggi il capoluogo ligure sia raggiunto da tre cavi sottomarini e sia in arrivo un quarto collegamento, in grado di rafforzare ulteriormente il legame digitale tra Europa, Mediterraneo, Africa e Asia. Un’infrastruttura che posiziona la città in una rete globale ad alta densità tecnologica.

Nel 2027, secondo le previsioni del settore, il mercato globale dei cavi sottomarini varrà 30 miliardi di dollari. Ed è proprio sul fondale marino che si sta giocando una partita cruciale per la sicurezza e l'autonomia digitale dell’Italia e dell’Europa. “Il futuro passa sotto il mare”, ha detto Rixi, sottolineando il valore strategico del nostro Paese nella geografia mediterranea: “L’Italia è il centro del Mediterraneo non solo creando un centro di eccellenza a La Spezia, ma anche investendo sui cavi e sulla sicurezza sottomarina”.
Genova, in questo scenario, rappresenta un unicum. “È il punto in cui il mare si avvicina di più al cuore dell’Europa” e dove, secondo il viceministro “viene movimentata la maggior quantità di dati a livello continentale”.

Per questa ragione, ha spiegato Rixi, “è essenziale che a Genova nasca un centro d’eccellenza sui droni subacquei, in grado di garantire il primato europeo e internazionale del nostro sistema in termini di sicurezza e innovazione”. Ma il fondo del mare, per Rixi, non è solo cablaggio e connessione. È anche “esplorazione, ricerca, nuove materie prime, sostenibilità”.
Il Governo, ha anticipato, “sta lavorando alla creazione di un nuovo polo di ricerca interamente dedicato al settore underwater, in sinergia con la Marina Militare e il Ministero della Difesa”. L’obiettivo è duplice: “da una parte proteggere l’habitat marino, dall’altra garantire che i nostri sistemi di trasporto e trasmissione dati siano sicuri, resilienti e tecnologicamente all’avanguardia”.

Nelle parole del viceministro c’è un messaggio che riguarda da vicino anche la politica industriale del territorio: “Abbiamo bisogno di una partnership tra pubblico e privato, tra grandi centri di ricerca e imprese”. Una collaborazione che, secondo Rixi, non può restare confinata nei confini nazionali, ma deve essere condivisa con i partner del G7, della Nato e dell’Unione europea.


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