Un pomeriggio di festa e partecipazione in Valpolcevera per il 728° anniversario della Certosa di San Bartolomeo, uno degli spazi sacri più antichi e simbolici del Ponente genovese. L’evento, promosso dal Comune di Genova insieme al Municipio V Valpolcevera, alla Rete ATS Storie Culture e Territorio, all’ADM – Associazione Didattica Museale e agli Amici di Villa Pallavicini, ha animato il quartiere con laboratori per famiglie, inaugurazioni e percorsi espositivi.
A dare il via all’iniziativa è stato il presidente del Municipio, Michele Versace, che ha salutato i cittadini intervenuti per l’occasione e ha presentato il progetto PerPolcevera, sostenuto da Fondazione Carige. L’obiettivo è chiaro: rendere accessibile e fruibile il ricco patrimonio archeologico della valle attraverso una serie di iniziative gratuite previste da settembre, tra cui laboratori didattici, ricostruzioni storiche e momenti teatrali, ospitati dal Museo di Archeologia Ligure e dal Museo della Certosa (MuCe).
Due le mostre inaugurate all’interno del MuCe. La prima, Rivarolo tra ‘800 e ‘900, a cura dell’Associazione Amici di Villa Pallavicini, ripercorre l’evoluzione urbanistica, architettonica e sociale della Valpolcevera. Attraverso pannelli illustrativi, il visitatore è accompagnato in un viaggio tra ville nobiliari, palazzi borghesi, edifici pubblici e spazi urbani, in un racconto che intreccia identità territoriale e memoria collettiva. La mostra sarà visitabile fino al 31 agosto.
La seconda esposizione, I fili invisibili della natura, è invece un omaggio alla rinascita del chiostro della Certosa e dei suoi orti, spazi da sempre cari alla spiritualità monastica. Realizzata nell’ambito del progetto Oasi +, con il contributo di Fondazione Carige, la mostra racconta la biodiversità urbana attraverso l’allestimento di piante nettarifere, un Bugs Hotel per impollinatori, macrofotografie naturalistiche di Marco Bertolini, scatole entomologiche e reperti del Museo di Storia Naturale. Un percorso immersivo che evidenzia il delicato equilibrio tra uomo, natura e ambiente anche in un contesto urbano densamente abitato.
Una giornata che ha saputo unire storia, educazione, natura e comunità, confermando ancora una volta la centralità culturale e simbolica della Certosa per tutta la Valpolcevera.