Attualità - 25 luglio 2025, 12:59

Nuovo stadio di Marassi, i comitati avvertono: “Senza Skymetro sarà un disastro per la Val Bisagno: necessario per evitare la paralisi della vallata”

Il coordinatore Claudio Regazzoni lancia un appello alla sindaca Silvia Salis: “Serve un tavolo interistituzionale per salvare il progetto e garantire la mobilità. Già oggi due ore per raggiungere Struppa nei giorni di partita. Se si dice no, andranno restituiti quattrocento milioni”

“Senza lo SkyMetro sarà un ulteriore disastro per la Val Bisagno”: così afferma Claudio Regazzoni, coordinatore dei comitati per il sì allo SkyMetro, torna alla carica e chiede alla sindaca Silvia Salis “di riflettere e trovare tutte le strade possibili per migliorare il progetto”, a partire dall’apertura di un tavolo interistituzionale tra Comune, Regione, Governo, forze economiche e sociali.

Il nodo, ancora una volta, è quello della mobilità lungo l’asse Brignole–Struppa, già oggi in sofferenza e destinato – secondo i comitati – a collassare con la realizzazione del nuovo stadio nell’area di Marassi. Non un semplice impianto sportivo, ma un’arena multifunzionale pensata per accogliere grandi eventi, concerti e manifestazioni, con afflussi stimati tra le 35mila e le 40mila persone a evento. “Un’opportunità per la città – riconosce Regazzoni – ma anche un grande problema per la Valbisagno. Già oggi quando ci sono le partite per arrivare dal centro a Struppa ci vogliono come minimo due ore”.

Per i comitati, la realizzazione dello SkyMetro, la linea sopraelevata con sede propria che collegherebbe Brignole a Molassana in 11 minuti, non è una semplice opzione, ma una condizione necessaria per evitare la paralisi della vallata. “Senza un trasporto pubblico rapido e indipendente dalla viabilità ordinaria – si legge nella nota – si determinerebbero congestione totale da Marassi a Genova Est, blocchi strutturali sulle arterie chiave come via Bobbio, corso Sardegna, via Canevari, già oggi sature nelle ore di punta”.

Rigettata dai comitati l’ipotesi della metropolitana sotterranea – “da studi precedenti risulterebbe non realizzabile” – così come quella del tram in sede propria sulla sponda destra del Bisagno, definita “lenta, invasiva e irrealistica”: “Servirebbero 30-35 minuti da Struppa a Brignole, con gravi problemi per i sottoservizi, i rivi, i parcheggi e la viabilità”.

Se l’amministrazione Salis decidesse di interrompere l’iter dello SkyMetro, avverte Regazzoni, “dovrà restituire i 400 milioni previsti per l’opera, di cui 19 già spesi con fondi del bilancio comunale, rinunciare ad altri 300 milioni stanziati dal Governo per arrivare a Molassana e all’impegno pubblico del viceministro Rixi per il terzo lotto fino a Struppa”.

Da qui la proposta di un confronto istituzionale che parta dall’approvazione del progetto da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici e della Regione, per “migliorarlo con l’impegno di tutti e arrivare alla definizione del progetto esecutivo”. Obiettivo: “dare una risposta attesa da anni e finalmente considerare la Valbisagno parte integrante della città, creando le condizioni per uno sviluppo economico e sociale condiviso con i Comuni dell’entroterra”. “I cittadini restano impegnati per ottenere questo risultato”, concludono i comitati.

Redazione