“Senza lo SkyMetro sarà un ulteriore disastro per la Val Bisagno”: così afferma Claudio Regazzoni, coordinatore dei comitati per il sì allo SkyMetro, torna alla carica e chiede alla sindaca Silvia Salis “di riflettere e trovare tutte le strade possibili per migliorare il progetto”, a partire dall’apertura di un tavolo interistituzionale tra Comune, Regione, Governo, forze economiche e sociali.
Il nodo, ancora una volta, è quello della mobilità lungo l’asse Brignole–Struppa, già oggi in sofferenza e destinato – secondo i comitati – a collassare con la realizzazione del nuovo stadio nell’area di Marassi. Non un semplice impianto sportivo, ma un’arena multifunzionale pensata per accogliere grandi eventi, concerti e manifestazioni, con afflussi stimati tra le 35mila e le 40mila persone a evento. “Un’opportunità per la città – riconosce Regazzoni – ma anche un grande problema per la Valbisagno. Già oggi quando ci sono le partite per arrivare dal centro a Struppa ci vogliono come minimo due ore”.
Per i comitati, la realizzazione dello SkyMetro, la linea sopraelevata con sede propria che collegherebbe Brignole a Molassana in 11 minuti, non è una semplice opzione, ma una condizione necessaria per evitare la paralisi della vallata. “Senza un trasporto pubblico rapido e indipendente dalla viabilità ordinaria – si legge nella nota – si determinerebbero congestione totale da Marassi a Genova Est, blocchi strutturali sulle arterie chiave come via Bobbio, corso Sardegna, via Canevari, già oggi sature nelle ore di punta”.
Rigettata dai comitati l’ipotesi della metropolitana sotterranea – “da studi precedenti risulterebbe non realizzabile” – così come quella del tram in sede propria sulla sponda destra del Bisagno, definita “lenta, invasiva e irrealistica”: “Servirebbero 30-35 minuti da Struppa a Brignole, con gravi problemi per i sottoservizi, i rivi, i parcheggi e la viabilità”.
Se l’amministrazione Salis decidesse di interrompere l’iter dello SkyMetro, avverte Regazzoni, “dovrà restituire i 400 milioni previsti per l’opera, di cui 19 già spesi con fondi del bilancio comunale, rinunciare ad altri 300 milioni stanziati dal Governo per arrivare a Molassana e all’impegno pubblico del viceministro Rixi per il terzo lotto fino a Struppa”.
Da qui la proposta di un confronto istituzionale che parta dall’approvazione del progetto da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici e della Regione, per “migliorarlo con l’impegno di tutti e arrivare alla definizione del progetto esecutivo”. Obiettivo: “dare una risposta attesa da anni e finalmente considerare la Valbisagno parte integrante della città, creando le condizioni per uno sviluppo economico e sociale condiviso con i Comuni dell’entroterra”. “I cittadini restano impegnati per ottenere questo risultato”, concludono i comitati.